PALERMO – Si è svolta ieri a Palermo la manifestazione per Aron, il pitbull legato a un palo e bruciato vivo dal suo padrone, un senza fissa dimora di 46 anni.
L’unico che avrebbe dovuto proteggerlo e l’unico di cui Aron si fidava, consegnando tutta la sua vita nelle sue mani.
Le ustioni riportate sull’80% del suo corpo hanno avuto la meglio su di lui. I suoi reni hanno smesso di funzionare, così come tutto il resto, e la notte tra venerdì e sabato la clinica che lo aveva in cura ha annunciato il decesso.
Era sedato, quindi per fortuna è andato via senza ulteriori sofferenze dopo aver vissuto una vita – e una fine – complicata e dolorosa.
Rabbia, sgomento, dolore e indignazione colorano le coscienze di tutti. La notizia ha fatto il giro d’Italia. Il sentimento è comune e la domanda è sempre la stessa: “Perché? Come si può fare del male così brutalmente?“.
Ieri pomeriggio, in via delle Croci, oltre 300 persone si sono radunate in un unico grido per la triste fine di Aron. Sevizie che non meritava e che non sarebbero nemmeno umanamente ipotizzabili.
“La tua fortuna è vivere in Italia“, questo è quanto si legge in un cartello attaccato a un palo con la foto del padrone di Aron.
Lo stesso uomo che ha rischiato il linciaggio da parte di cittadini e animalisti che hanno assistito all’orrore quel fatidico martedì. “M***a“, “Mostro“, “Vergogna” e tanti altri insulti. Per fermare il tutto è intervenuta anche la polizia.
Ieri, invece, fiori e bigliettini hanno circondato il palo dove il pitbull era stato legato prima di essere gettato tra le fiamme. Quello che gli animalisti e i presenti chiedono è che venga fatta giustizia, inasprendo le pene e dando la giusta rilevanza penale a gesti di tale entità e gravità.
È inammissibile, infatti, che il responsabile sia a piede libero per la città.
Il corteo poi si è spostato sotto Palazzo delle Aquile. L’Organizzazione internazionale protezione animali (Oipa) ha annunciato la volontà di presentare denuncia alla Procura di Palermo per maltrattamento e uccisione di animali nei confronti dell’uomo che ha arso vivo Aron.
L’ufficio legale dell’associazione invierà inoltre istanza al sindaco di Palermo, Roberto Lagalla, affinché emetta un’ordinanza interdittiva che vieti al 46enne, nonché ai suoi familiari e ai suoi conviventi, di detenere animali.
Ma la lotta non si ferma qui. Un’altra manifestazione è in programma per oggi, domenica 14 alle ore 17.
Ad organizzarla è la Lav, l’associazione che ha preso in cura in questi giorni il povero pitbull. Il tutto partirà dalla clinica Zarcone in via Catania 66.
Verranno accese delle candele, come simbolo di richiesta ai Parlamentari italiani di occuparsi davvero dei maltrattamenti a danno di animali.
“Non si può più continuare ad assistere a gesti così crudeli ed efferati. Oltre a un’imponente attività di sensibilizzazione, che educhi alla corretta convivenza con gli animali, e alla tutela dei loro diritti, c’è bisogno di provvedimenti più efficaci, che siano da deterrente per chi ancora si accanisce sugli esseri viventi”, spiega la Lav.
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