PALERMO – La Procura regionale della Corte dei conti ha revocato la costituzione del fondo creato dall’ex direttore del reparto di oncologia, Sergio Palmeri, uno dei medici condannati dalla Corte d’Appello di Palermo per il decesso di Valeria Lembo, giovane mamma 34enne, avvenuto dopo la somministrazione di una dose troppo alta di farmaco chemioterapico all’ospedale Policlinico di Palermo.
Tramite la costituzione del fondo patrimoniale con gli immobili di sua proprietà, il medico avrebbe tentato di rendere inattaccabile dall’erario i suoi beni. Con citazione a giudizio dello scorso 23 aprile, la Procura contabile ha esercitato l’azione revocatoria per neutralizzare gli effetti del fondo patrimoniale e rendere i beni del medico, in caso di condanna erariale, suscettibili di essere aggrediti.
Il danno quantificato è pari a un milione e 940mila euro contestato all’ex primario di Oncologia Sergio Palmeri, lo specializzando Alberto Bongiovanni, l’oncologa Laura Di Noto e l’infermiera professionale Clotilde Guarnaccia, assolta in secondo grado e su cui pende il ricorso in Cassazione. Il processo è andato molto a rilento e rischia di cadere per la prescrizione.
Come accennato, Valeria Lembo morì nel 2011 a causa di un presunto errore medico avvenuto nel reparto di Oncologia dell’ospedale Policlinico di Palermo. La donna, affetta da tumore di Hodgkin, sarebbe deceduta l’ultimo giorno di chemioterapia poiché i medici le somministrarono per errore una dose di 90 milligrammi di vinblastina al posto di 9. Una dose che si rivelò fatale. Per quell’errore fu chiesta giustizia ben 4 anni dopo dall’accaduto.