PALERMO – La terza sezione penale della Corte di Appello di Palermo, ribaltando la sentenza di primo grado, ha assolto l’imprenditore agrigentino B.S. dal reato di utilizzo di fatture per operazioni inesistenti al fine di evadere l’Iva.
In primo grado il gup del tribunale di Agrigento aveva condannato a dieci mesi l’imprenditore.
Secondo l’accusa l’imputato avrebbe evaso l’Iva per ben due annualità e per un importo pari a quasi 120mila euro. In particolare nella prima annualità avrebbe indicato elementi passivi fittizi pari a 603.046,00 euro arrivando a evadere 108.746,00 euro; nel secondo anno, invece, avrebbe indicato elementi passivi fittizi pari a 50.591,67 euro evadendo 9.123,09 euro.
L’ipotesi accusatoria non ha però trovato conferma nel processo di Appello ed è stato assolto.
Fonte foto Regione Siciliana