Ex vertici Rap Palermo assolti dall’accusa di peculato, “il fatto non sussiste”

Ex vertici Rap Palermo assolti dall’accusa di peculato, “il fatto non sussiste”

PALERMO – Il giudice Turturici del tribunale di Palermo ha assolto gli ex vertici della Rap, la società comunale che si occupa della raccolta dei rifiuti, dall’accusa di peculato. Sergio Marino, Roberto Dolce, Maria Concetta Orlando e Giuseppe Lopes, imputati nel processo svolto nelle forme del rito abbreviato, erano difesi dagli avvocati Fabio Lanfranca, Michele Giovinco e Giovanni Di Benedetto.

L’accusa e la difesa

L’accusa sosteneva che i quattro imputati avessero utilizzato fondi della società per pagare le sanzioni penali a cui erano stati condannati per le loro cariche in Rap, appropriandosi indirettamente di denaro pubblico.

Tuttavia, i legali degli imputati hanno dimostrato la liceità dell’azione dei loro assistiti, sostenendo che il pagamento delle contravvenzioni era stato effettuato con i fondi della società in quanto le sanzioni erano state commesse nell’esercizio delle funzioni e non in modo personale.

La giurisprudenza della Cassazione, che ha sostenuto la liceità di tale azione, ha ulteriormente rafforzato la posizione degli imputati. Inoltre, il pagamento anticipato delle contravvenzioni ha fatto risparmiare denaro alla Rap.



Assoluzione

L’assoluzione degli ex vertici della società è stata accolta con soddisfazione.

La vicenda mette in evidenza la complessità delle questioni legali legate all’uso dei fondi pubblici, che spesso si scontrano con la necessità di garantire l’efficienza e l’efficacia delle attività delle istituzioni.

In questo caso specifico, sembra che gli imputati abbiano agito nel pieno rispetto della legge e delle normative vigenti, ma resta il fatto che l’utilizzo di denaro pubblico dovrebbe essere sempre sorvegliato e regolamentato in modo rigoroso per evitare abusi e frodi.