Cronaca

Droga nascosta in bocca e nelle parti intime: sgominato giro di spaccio a cielo aperto, 3 arresti

PALERMO – La Polizia di Stato ha arrestato tre malviventi ritenuti responsabili, a vario titolo, di aver messo su un giro di spaccio a Ballarò che è stato sventato dai “Falchi” della Squadra Mobile.

A distanza di pochi giorni dall’arresto di un giovane palermitano sorpreso a spacciare dosi di crack in via Nunzio Nasi prelevate dalle fessure di una bancarella, i “Falchi” hanno fermato e arrestato Giovanni Saraceno, 40enne di Cruillas, Salaheddine El Manaoui, 19enne del quartiere Oreto, e Giuseppe Augusta, 27enne dell’Albergheria.

I poliziotti in incognito, in paziente e attenta osservazione lungo via Nunzio Nasi, hanno notato sostare, al centro della via, Saraceno ed El Manaoui in evidente posizione di attesa.

Gli agenti hanno osservato ripetersi per ben tre volte la stessa scena che è sembrata delineare chiaramente il quadro di un’attività di spaccio, con Saraceno a far da pusher e il complice da vedetta: quando un astante si avvicinava e scambiava un cenno d’intesa con i due, ne riceveva in cambio un involucro che Saraceno estraeva dalla bocca, concretizzando, di fatto lo scambio denaro – crack.

A conclusione della sequenza di “compravendite”, che aveva evidentemente esaurito la “roba” a disposizione degli spacciatori su strada, Agusta si è incaricato di rifornirli, andando a prenderne altra in un domicilio dell’Albergheria.

Le pattuglie della Mobile dispiegate nel popoloso quartiere hanno dato vita a un articolato servizio che è servito, sia a sequestrare la droga agli acquirenti quando questi si fossero allontanati dalla piazza di spaccio e avere quindi prova dell’avvenuta attività illecita, sia a “seguire” Agusta così da individuare la base dello smercio.

Quando i poliziotti hanno ritenuto di essere in possesso di ogni elemento utile a reprimere con efficacia la catena dello spaccio, le pattuglie sono intervenute simultaneamente, fermando Agusta, Saraceno ed El Manaoui. Nascoste nelle parti intime di Agusta, gli agenti hanno trovato dieci dosi confezionate di cocaina che, di lì a breve, sarebbero state smerciate per il tramite dei due complici.

La perquisizione nel domicilio dell’Albergheria ha consentito inoltre di accreditare l’ipotesi che il luogo fosse stato scelto quale laboratorio di produzione di crack, attraverso la cottura della cocaina. Al suo interno infatti sono stati rinvenuti e sequestrati 6mila euro in denaro contante, un bilancino di precisione, materiale per il confezionamento dello stupefacente e circa 35 grammi di cocaina.

I tre sono stati arrestati, gli assuntori segnalati alla competente autorità amministrativa e lo stupefacente sequestrato, insieme al materiale di confezionamento ed al denaro.

Redazione

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