PALERMO – La Corte d’Assise di Palermo ha confermato la pena dell’ergastolo per i due cugini ritenuti responsabili dell’omicidio di Alina Elena Bità. Paul Andrei Todariscu e Florin Buzilà, rispettivamente di 21 e 20 anni sono stati riconosciuti colpevoli anche in secondo grado.
La vicenda
Il 9 ottobre del 2017 Alina Elena Bità viveva a Cerda, in provincia di Palermo, dove sarebbe stata raggiunta dai due giovani mentre si trovava da sola in casa in compagnia della sola figlia di 11 mesi.
I due condannati si sarebbero presentati in casa della cugina con l’intenzione presunta di derubarla, ma qualcosa sarebbe andato storto e la 28enne venne strangolata a morte.
Le indagini
Inizialmente gli inquirenti pensarono che la causa del decesso della giovane fosse dovuta a un aneurisma, solo in un secondo momento le indagini fecero emergere degli evidenti segni di strangolamento sul collo della vittima, spostando l’attenzione sulla possibilità che fosse rimasta vittima di un omicidio.
In prima battuta venne sentito il marito e a gennaio del 2018, circa 3 mesi dopo la morte, Todariscu e Buzilà (cugini del marito) vennero sottoposti a fermo.
Nonostante i due accusati si siano avvalsi del rito abbreviato, sarebbero stati condannati alla massima pena sia in primo grado che in Appello.
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