Disabilità, inclusione e sostenibilità: sono ancora un sogno in Sicilia?

Disabilità, inclusione e sostenibilità: sono ancora un sogno in Sicilia?

PALERMO – Che abbiano un deficit fisico o mentale, i diversamente abili hanno bisogno di sostegno dalla loro comunità per poter vivere serenamente ed esprimere al massimo le proprie incredibili potenzialità.

È importante ricordare ogni giorno che i disabili devono poter usufruire di servizi specifici per poter avere gli stessi diritti dei loro concittadini. Per il loro benessere, nel 1981, è stata istituita la Giornata internazionale delle persone con disabilità, che si celebra ogni 3 dicembre. Negli anni si sono raggiunti risultati straordinari, come numerose campagne di solidarietà e sensibilizzazione attivate nel mondo e la Convenzione sui diritti delle persone con disabilità, adottata dall’Organizzazione delle Nazioni Unite nel 2006.

Quest’ultima, frutto di un lavoro pluridecennale, mira a garantire ai disabili “l’effettiva partecipazione alla sfera politica, sociale, economica e culturale della società” e invita i governi nazionali ad adottare “le misure necessarie per identificare ed eliminare tutti quegli ostacoli che limitano il rispetto di questi diritti imprescindibili”.

Nell’articolo 1 si legge: “Scopo della presente Convenzione è promuovere, proteggere e assicurare il pieno ed eguale godimento di tutti i diritti umani e di tutte le libertà fondamentali da parte delle persone con disabilità, e promuovere il rispetto per la loro inerente dignità. Il risultato è stato raggiunto ovunque? Oggi è impossibile dare una risposta interamente affermativa, specialmente di fronte agli innumerevoli episodi di violenza e ai tagli ai fondi assistenziali di cui tanto si discute ogni giorno.

Qual è la situazione specifica della Sicilia? Sicuramente le notizie circolanti non sono delle migliori: tra innumerevoli barriere architettoniche che ostacolano i movimenti dei portatori di handicap fisico e tagli ai fondi per il sostegno ai disabili, l’isola sembra configurarsi come uno dei territori meno “a misura di disabile” in Italia.

L’assenza di uno sviluppo inclusivo e sostenibile delle città, dalle strutture ai servizi viene spesso messo in secondo piano. Migliaia di persone sono costrette a convivere con un peso enorme, quello di dover affrontare gli ostacoli nella più totale solitudine, talvolta anche a costo dei loro progetti e dei loro desideri. Non poter andare a scuola per la mancanza di un pullman attrezzato al trasporto o la carenza di insegnanti di sostegno, non poter accedere facilmente ai servizi nei luoghi pubblici e spesso dover tollerare gli sguardi indiscreti della gente sono solo alcuni dei tormenti che i diversamente abili devono affrontare.

A tutto ciò si aggiunge la scarsa consapevolezza e la poca solidarietà di una parte della comunità che, nel “migliore” dei casi, rimane in silenzio o, nel peggiore, pone ancora più ostacoli a chi ha già abbastanza problemi: quanti parcheggiano nel posto riservato ai diversamente abili? Quanti invece usufruiscono dello spazio davanti alle rampe per disabili? Quanti non lasciano libero il posto riservato sui mezzi pubblici? Tanti, troppi. E purtroppo non è solo il numero degli incivili ad aumentare, ma anche quello dei violenti: solo pochi giorni fa, proprio in Sicilia, la notizia sconvolgente di un brutale atto di bullismo, diffamazione e stalking ai danni di un 14enne con lieve disabilità.

Non va molto meglio dal punto di vista istituzionale. Recentemente l’Anief (Associazione nazionale insegnanti e formatori) ha denunciato la carenza di docenti di sostegno e il ritardo nell’assegnazione di alcuni posti in Italia (soprattutto al Sud). La consapevolezza della situazione, tristemente nota ai più già da diversi mesi, ha scatenato lo sdegno di molti e hanno riaperto il dibattito sulla tempestività nella risoluzione dei problemi relativi alla popolazione italiana con disabilità.

Dalla Sicilia, però, negli ultimi giorni sembrano arrivare buone notizie: il Governo regionale avrebbe stanziato circa 40 milioni di euro per il mantenimento del servizio di assistenza agli alunni disabili e per il pagamento dell’assegno di cura fino a fine anno, smentendo le voci che parlavano di una sospensione del servizio di assistenza igienico-sanitaria agli studenti disabili siciliani da gennaio. Che sia l’inizio di una svolta? Si vedrà probabilmente nei prossimi mesi.

Per adesso si può soltanto lavorare sulla costruzione di una comunità solidale e consapevole e di una classe dirigente, non solo siciliana ma anche nazionale e internazionale, capace di garantire uguaglianza e rispetto, senza distinguere “cittadini di serie A” e “cittadini di serie B”.

Fonte immagine: Pixabay – Steve Buissinne