Dipendenti della Regione Siciliana in sciopero

Dipendenti della Regione Siciliana in sciopero

PALERMO – Le organizzazioni sindacali Fp Cgil, Cisl Fp, Cobas Codir, Sadirs, Siad Csa, Ugl e Uil Fpl hanno proclamato lo sciopero di tutti i lavoratori della Regione Siciliana. La decisione è stata presa dopo che le delegazioni sindacali non sono state ricevute dalla Presidenza della Regione. Come segno di protesta, è stato organizzato un sit-in di migliaia di persone di fronte a Palazzo d’Orleans questa mattina.

Sindacati sul piede di guerra, le accuse al presidente Schifani

I sindacati accusano il presidente della Regione di non dare una giusta accoglienza ai dipendenti, con attese inutili di due ore e mezza. Dichiarano di essere stanchi di un governo che si limita a fare proclami e annunciano che alzeranno il livello dello scontro. Non accetteranno più soluzioni al ribasso e i dipendenti continueranno a svolgere rigorosamente le proprie mansioni.

Il disagio dei dipendenti regionali

I rappresentanti dei lavoratori esprimono il loro dispiacere per il fatto che il governo regionale non mostri sensibilità nel comprendere il disagio dei dipendenti regionali, che da 22 anni non hanno possibilità di sviluppo professionale e di carriera. Criticano inoltre il mancato rinnovo di un contratto scaduto da cinque anni e l’assenza di considerazione per le necessità di recupero del potere d’acquisto delle famiglie, molte delle quali dipendenti da un solo reddito e affrontano l’alta inflazione.

I sindacati ritengono che la mancata nomina dei vertici dell’Aran Sicilia confermi ulteriormente la mancanza di sensibilità verso i cittadini siciliani, che hanno bisogno di un’amministrazione moderna ed efficiente in grado di affrontare le sfide della programmazione europea e del Pnrr (Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza).

Concludono affermando che il governo si interessa solo di fare proclami, ma che ora è tempo di agire. Non accetteranno più parole vuote e considerano il presidente Renato Schifani come l’unico interlocutore valido.