PALERMO – I Finanzieri del comando provinciale di Palermo hanno individuato, attraverso sorvoli mirati eseguiti dalla Sezione Aerea della Guardia di Finanza, un’ampia area adibita a discarica e forni inceneritori abusivi.
Questo conglomerato di rifiuti, situato vicino Ponte dell’Ammiraglio, fa supporre la presenza di attività commerciali operate in modo abusivo. Questo si evince dallo sversamento indiscriminato di rifiuti urbani di vario genere.
La scoperta della discarica e rifiuti abusivi
I Finanzieri del Gruppo Palermo, col supporto dei colleghi della Sezione Aerea e dei funzionari dell’ARPA Palermo, hanno effettuato una serie di controlli negli esercizi commerciali nelle vicinanze della discarica.
Queste operazioni, tra l’altro, hanno permesso di individuare tre officine di riparazione carrozzerie. Le attività commerciali, in violazione delle disposizioni sullo smaltimento dei materiali di scarto e dei rifiuti pericolosi, non hanno correttamente differenziato e raccolto tali rifiuti.
Scoperti inceneritori abusivi
Inoltre, all’interno dei locali ispezionati c’erano dei forni inceneritori abusivi. I proprietari delle attività, mai registrate presso la Camera di Commercio, non erano in possesso delle autorizzazioni necessarie per emettere nell’atmosfera i fumi generati da tali impianti.
Violazioni simili c’erano anche in un’officina di falegnameria che non aveva mai ottenuto l’autorizzazione per l’avvio dell’attività (SCIA). Durante i controlli, oltre la discarica e i forni abusivi, è emersa inoltre la presenza di due lavoratori non regolari che percepivano il Reddito di Cittadinanza.
I finanzieri hanno segnalato all’autorità giudiziaria i quattro titolari delle attività artigianali per l’esercizio di attività che comporta emissioni in atmosfera senza autorizzazione. La denuncia è per la gestione non autorizzata di rifiuti, reato sanzionato dal Testo Unico dell’Ambiente (D.Lgs 152/2006).
I quattro immobili in cui venivano svolte le attività abusive sono state poste sotto sequestro preventivo. Il terreno di 5.490 metri quadrati, in cui erano stati depositati i prodotti inquinanti, è stato sequestrato amministrativamente ai sensi dell’articolo 13 della Legge 689/81.
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