PALERMO – È stata emessa una sentenza di condanna nei confronti dell’Asp di Palermo, dal giudice della sezione lavoro del Tribunale di Palermo.
L’Asp dovrà risarcire un dipendente con una somma di 300mila euro per i danni subiti a causa dell’azienda, che hanno comportato una perdita di reddito nel suo trattamento pensionistico.
La ricostruzione del caso
Tutto ha avuto inizio nel 1994, quando il dipendente, identificato come G.D.L., ha presentato una domanda anticipata di pensionamento. Tuttavia, poco dopo, ha cambiato idea e ha annullato la sua richiesta.
Nonostante ciò, l’ex Usl di Palermo, ora denominata Asp, ha rigettato l‘istanza di revoca delle dimissioni. Da quel momento è iniziata una lunga battaglia legale che ha coinvolto il Tar, la Corte dei Conti e infine la sezione lavoro.
Il dottor G.D.L., assistito dall’avvocato Girolamo Rubino, ha inizialmente impugnato il rigetto del Tar di Palermo. Il ricorso è stato accolto e la deliberazione è stata annullata, con l’ordine all’ente di esaminare nuovamente la richiesta di revoca delle dimissioni.
Tuttavia, l’Azienda Usl 6 di Palermo ha nuovamente respinto l’istanza di revoca, dando inizio a un ulteriore contenzioso legale davanti al giudice amministrativo.
Nuove vittorie per il dipendente
Il dipendente ha ottenuto nuove vittorie, sia dal Tar che in secondo grado presso il Cga per la Sicilia, sempre assistito dall’avvocato Rubino.
Nelle more del contenzioso G.D.L. ha raggiunto l’età pensionistica e, pertanto, non potendo riprendere servizio, assistito sempre da Rubino e adesso anche dall’avvocato Daniele Piazza, ha proposto un ulteriore contenzioso innanzi al Tar Sicilia-Palermo per ottenere la condanna dell’Asp (subentrata all’ex Usl) al risarcimento dei danni derivanti dall’impossibilità di eseguire in forma specifica le sentenze ed al pagamento delle differenze retributive spettanti, del Tfr, nonché delle differenze sul trattamento pensionistico.
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