COMO – Era di Palermo Gaetano Furceri, il luogotenente dei carabinieri di 58 anni in servizio ad Asso, in provincia di Como, ucciso dal collega, il brigadiere Antonio Milia, che poi si è asserragliato all’interno della Caserma per 12 ore.
Durante le prime ore della mattina di oggi il Gis dei carabinieri ha fatto irruzione nell’edificio liberando le persone rimaste in ostaggio e arrestando l’autore del tragico omicidio.
Chi è l’omicida
Antonio Milia è sposato e con tre figli. Era stato ricoverato al reparto di psichiatria dell’ospedale di San Fermo della Battaglia nel Comasco, in quanto affetto da problemi di disagio psicologico. In seguito era stato dimesso e riammesso in servizio dopo il giudizio di idoneità della Commissione medico ospedaliera. Il brigadiere verrà interrogato nelle prossime ore per consentire agli inquirenti di capire i motivi del suo gesto. L’accusa per Milia è di omicidio e tentato omicidio di un militare del Gis, colpito al ginocchio dal proiettile esploso durante l’irruzione dei carabinieri.
Il blitz
Il blitz poco prima delle 6 di questa mattina, dopo che per quasi 12 ore un mediatore dell’Arma ha cercato invano di convincere ad arrendersi Milia, armato e asserragliato dietro la porta blindata della Caserma. Dopo ore di angoscia sono state liberate anche una donna carabiniere, che si trovava in una camerata della Caserma, e le famiglie degli altri militari, comunque mai in pericolo.
Chi era la vittima
Doriano Furceri aveva 57 anni e ha perso la vita a causa di diversi colpi di pistola. Nei suoi 35 anni di servizio è stato al comando di diverse stazioni lombarde, in Brianza e sul Lario, ha lavorato nel reparto operativo a Palermo e ha partecipato alla missione all’estero nel Kosovo. Ex comandante a Bellano, era stato trasferito ad Asso solamente lo scorso anno.
In foto la vittima