Caso Almaviva Palermo: 154 lettere di trasferimento a Rende. “Situazione insostenibile”

PALERMO – Continua ad essere “insostenibile” la situazione per i dipendenti di Almaviva Palermo. 

Sono giunte in queste ore 154 lettere di trasferimento ai lavoratori della commessa Enel. I dipendenti dovranno trasferirsi a Rende, in Calabria, lasciando tutto ciò che li lega alla Sicilia.

Intervistato telefonicamente Emiliano Cammarata, Rsu Cgil Team leader della commessa Enel di Almaviva Palermo, ci spiega come “questi 154 lavoratori inizieranno il loro primo giorno di lavoro a Rende il 24 ottobre. Ci domandiamo come nel 2016 un’azienda come quella di Almaviva decida di trasferire da una regione ad un’altra così tante persone quando, invece, sarebbe più facile girare il traffico da Rende a Palermo”.

Domande che non troveranno risposta facilmente. Cammarata ci spiega perchè sono stati decisi questi trasferimenti: “È tutto da ricollegare a più di un anno fa, quando abbiamo perso la commessa Enel e ci venne dato un anno di proroga, fino al 31 dicembre 2016”. 

Un anno di tempo per permettere al nuovo fornitore di prendere in mano le redini del nuovo servizio. 

Per tale ragione sono giunti i trasferimenti perchè “questi esuberi non sono collocabili in nessun’altra commessa”.

Cammarata ci spiega anche che “questo è stato solo il primo blocco di trasferimenti, ne arriveranno altri e non sappiamo nè quando nè dove”. 

Oggi, a Roma e Napoli, sono iniziate le procedure di licenziamento.

Ancora una volta ci si chiede, “che senso hanno i nostri trasferimenti a Renzi?”.

“Quello che è certo – continua Emiliano Cammarata – è che il centro di Palermo ha iniziato una sfida per puntare a rilanciare Almaviva”. 

Cosa ancora più assurda e difficile da accettare è che “la maggior parte delle persone che hanno ricevuto la lettera di trasferimento sono dipendenti part-time che lavorano 4 ore al giorno per uno stipendio di 500 euro e, dunque, ci chiediamo come debbano fare a trasferirsi”.

“Molte di queste persone hanno famiglia all’interno della stessa azienda: moglie o marito che lavorano da Almaviva Palermo in un altra commessa quindi si ritroveranno smembrati da una parte all’altra mentre vedranno la loro famiglia allo sfascio”.

Tra i riceventi della lettera ci sono anche madri con bimbi di appena 3 mesi e, anche per loro, il trasferimento dovrà essere accettato perchè “è un ordine di servizio e soltanto successivamente potranno richiedere un ulteriore trasferimento per vie legali”.

Ma, sappiamo bene, che i tempi della giustizia italiana sono lunghi, molto lunghi…