Campionessa sedotta, truffata e abbandonata da imprenditore palermitano: la Cassazione conferma la condanna

Campionessa sedotta, truffata e abbandonata da imprenditore palermitano: la Cassazione conferma la condanna

PALERMO – La Corte di Cassazione ha confermato la condanna per truffa inflitta a Gary Mancuso, erede di una ricca famiglia di armatori palermitani, che ha dilapidato la sua fortuna.

Mancuso aveva sedotto Laura Mancuso, ex campionessa di nuoto e venditrice esclusiva di un noto marchio di costumi, per carpirne la fiducia. Successivamente, si sarebbe fatto consegnare 55mila euro con la promessa di grossi guadagni derivanti da un investimento.

L’inganno e la fuga

L’uomo avrebbe approfittato dei sentimenti della donna, che si era innamorata di lui, per ottenere il denaro. Una volta ricevuto il denaro, Mancuso è scomparso senza adempiere alla promessa di investimento, lasciando la vittima senza nulla.

Il primo processo e la sentenza di assoluzione

In primo grado, l’imputato era stato assolto, in quanto il giudice aveva ritenuto che mentire sui propri sentimenti non costituisce reato.

Tuttavia, i legali della vittima, gli avvocati Claudio Gallina Montana e Valeria Minà, non si sono arresi e hanno presentato ricorso in appello.

La condanna definitiva

Il ricorso ha avuto successo: la corte d’appello ha condannato Mancuso a risarcire la vittima con la somma di 55mila euro. Nonostante l’imputato avesse impugnato il verdetto, la Corte di Cassazione ha confermato la decisione, rendendo definitiva la condanna per truffa.