Bancarotta fraudolenta e autoriciclaggio, nei guai due coniugi: sotto inchiesta anche l’autodromo di Torretta

Bancarotta fraudolenta e autoriciclaggio, nei guai due coniugi: sotto inchiesta anche l’autodromo di Torretta

PALERMO – Non potranno esercitare attività professionali o imprenditoriali per un anno due soggetti, marito e moglie, accusati di bancarotta fraudolenta e autoriciclaggio.

I reati dei due coniugi sono legati al fallimento di una società esercente la “gestione di centri e impianti sportivi polivalenti, nonché l’organizzazione e la gestione di iniziative sportive legate all’automobilismo e al motociclismo”, tra cui un autodromo nel comune palermitano di Torretta.

Le indagini

Gli accertamenti svolti hanno evidenziato che i due principali indagati, amministratori di fatto e di diritto, unitamente a ulteriori tre familiari, avrebbero effettuato una serie di condotte illecite, sia prima che dopo la dichiarazione di fallimento.

In particolare, sono state individuate diverse auto di noti marchi nazionali ed esteri, tra cui Ferrari, Bentley, Porsche, Maserati, Jaguar e Rolls Royce, inizialmente intestate alla fallita, poi vendute a un’anziana parente a un prezzo notevolmente più basso rispetto al valore di mercato e, da ultimo, cedute a una nuova società, appositamente costituita e sempre riconducibile agli indagati.

Inoltre, attraverso quest’ultima, i coniugi avrebbero incassato assegni per circa 21 mila euro, frutto di un’operazione di autoriciclaggio, in quanto provenienti da un cliente della società in dissesto.

290mila euro su un conto maltese

Fondamentale per le indagini, l’analisi dei flussi finanziari da cui è emerso che la società, tra il 2016 e il 2018, quando si era già palesato lo stato di crisi, aveva fatto confluire su un conto corrente maltese circa 290mila euro.