Aurora Bellini “sarebbe morta soffocata”: la Procura chiede l’archiviazione dell’inchiesta

Aurora Bellini “sarebbe morta soffocata”: la Procura chiede l’archiviazione dell’inchiesta

PALERMO – Nuovi aggiornamenti sulla tragica scomparsa di Aurora Bellini, studentessa 19enne di Grosseto che ha esalato il suo ultimo respiro in seguito a un malore avvertito sul traghetto verso Palermo durante una gita scolastica. La Procura di Torre Annunziata ha chiesto l’archiviazione del caso.

La Procura chiede l’archiviazione

Stando a quanto si apprende dalla Procura, dall’autopsia emerge come la causa del decesso sia “da ricondurre ad un’asfissia da aspirazione di bolo alimentare”.

Il procuratore Nunzio Fragliasso ha spiegato in una nota che tale conclusione “è avvalorata dalla presenza di materiale alimentare non solo nel cavo orale, ma altresì in laringe, trachea, biforcazione tracheale e bronchi principali, a carattere occlusivo, e nei polmoni della vittima, che conferma la diagnosi di morte per aspirazione di bolo alimentare per reflusso gastro-esofageo”.

Tutta “colpa” di un soffocamento

E ancora, la Procura ha sottolineato che i risultati del tossicologico “hanno documentato l’assenza nel sangue e nei tessuti della vittima, di alcol etilico, sostanze psicotrope e stupefacenti (inclusi benzodiazepine, barbiturici, oppiacei, cannabinoidi, stimolanti, antidepressivi) e di principi attivi neurodepressori che potessero alterare lo stato di coscienza o inibire i fisiologici riflessi protettivi (tosse, deglutizione”.

Motivo per cui “il decesso di Aurora Bellini appare quindi riconducibile a un meccanismo patogenetico acuto e improvviso di soffocamento per inalazione di cibo“.