Cronaca

Arresto Polizzi, arrivano le reazioni dalla politica: il commento di Lagalla e la replica di Miceli

PALERMO – Arrivano i primi commenti all’operazione che ha portato all’arresto di un candidato di Forza Italia, Pietro Polizzi, al consiglio comunale di Palermo.

Il commento di Lagalla

Nello specifico, Roberto Lagalla ha dichiarato: “Un plauso alla Procura della Repubblica per la celerità delle indagini segno di un impegno attento a tutela della libertà del voto, che rappresenta la più alta espressione democratica del nostro Paese“.

Confido che la giustizia possa essere altrettanto celere nello stabilire processualmente le eventuali responsabilità“, aggiunge.

Tenere alta l’attenzione contro ogni tipo di ingerenza della mafia – prosegue – è un imperativo categorico, perché il rischio è che si insinui nelle maglie larghe di chi cerca scorciatoie, di certo non richieste”.

E ancora: “La mafia e le sue ramificazioni stiano lontane dalla mia porta, non troveranno mai alcuna accoglienza, saranno accompagnate immediatamente e senza tante gentilezze alla Procura della Repubblica“.

Il commento di Miceli

Sull’inchiesta per voto di scambio si è espresso anche il candidato del centrosinistra a sindaco di Palermo, Franco Miceli: “Gli arresti di stamattina dimostrano la fondatezza delle nostre preoccupazioni sull’infiltrazione della criminalità organizzata nelle elezioni amministrative dei prossimi giorni“.

Nessuno si dica sorpreso, perché se si sdogana il supporto politico da parte di soggetti già condannati per reati connessi alla mafia, è naturale che in quella proposta politica trovino spazio metodi e sistemi che sono quelli che hanno già inferto ferite indicibili alla nostra città“, sottolinea.

L’ambiguità di Lagalla – continua Miceli, riferendosi al candidato a sindaco del centrodestra – oggi si manifesta: il re, come si dice, è nudo. E non basteranno delle frasi di circostanza espresse con malcelato imbarazzo a mascherare la realtà“.

Abbiamo il dovere di proteggere i miliardi del Pnrr e dei fondi europei dagli interessi scomodi e dalle spartizioni mafiose“, specifica.

A questo punto – conclude Miceli – la preoccupazione è che non sia un caso isolato: Palermo resisterà a tutto questo, non può avere un sindaco che diserta il 23 maggio e che rappresenta l’alfiere del ritorno ai tempi bui della città di Palermo. Lagalla tragga le opportune conclusioni“.

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