Anniversario dell’Autonomia Siciliana, giornata di festa a Palazzo d’Orleans per 170 bambini

Anniversario dell’Autonomia Siciliana, giornata di festa a Palazzo d’Orleans per 170 bambini

SICILIA – Festa nei Giardini di Palazzo d’Orleans a Palermo in occasione del 78esimo anniversario dell’Autonomia siciliana.

Centosettanta giovanissimi studenti, di età compresa tra i 9 e i 12 anni, accogliendo l’invito del presidente della Regione, hanno trascorso la mattinata tra i viali del parco, accompagnati dai loro docenti e dalle dirigenti scolastiche Rosalba Flora per l’istituto comprensivo Rosario Livatino di Ficarazzi e Antonella Di Bartolo per l’istituto Sandro Pertini di Palermo.

Giornata di festa per 170 bambini

A fare da cicerone, tredici studenti del terzo anno dell’istituto superiore Mario Rutelli di Palermo che hanno mostrato ai bambini gli animali che vivono nei Giardini, dai pavoni ai fenicotteri rosa, dai pappagalli ai pellicani, dalle aquile ai gufi, spiegando loro le caratteristiche di ogni specie e incuriosendoli con descrizioni dettagliate delle loro abitudini.

Dopo il tour, l’incontro con il presidente della Regione che si è intrattenuto con i ragazzi per circa un’ora, parlando delle istituzioni come “casa di tutti”, in particolare dei piccoli siciliani, di crescita nel rispetto delle regole e della legalità, di fiducia nel futuro, di volontà e determinazione per superare le difficoltà.

Ricordando la promulgazione dello Statuto, il 15 maggio 1946, ha quindi esortato i giovanissimi siciliani e i loro docenti ad approfondire il tema dell’Autonomia e le sue peculiarità per acquisire una maggiore consapevolezza della storia e dell’identità del popolo siciliano e guardare al futuro senza perdere le radici.

La festa si è conclusa con una merenda, pop corn, zucchero filato e un cappellino con il simbolo della Trinacria donato a tutti i bambini, visibilmente entusiasti del tempo trascorso a Palazzo d’Orléans.

Le parole di Schifani

Oggi è il settantottesimo compleanno dello Statuto Siciliano e come ogni anniversario che si rispetti è un momento di festa, che ho scelto di condividere con gli alunni degli istituti Pertini e Livatino di Palermo.

Chi mi conosce bene sa che il confronto con i giovani è sempre stato uno dei principi che hanno ispirato la mia attività politica perché credo che assicurare un avvenire migliore ai nostri figli e ai nostri nipoti sia un obbligo morale, prima che politico.

Loro rappresentano il futuro della nostra regione e spetta a loro esaltare il valore dell’Autonomia nel suo fondamentale processo evolutivo senza mai dimenticare quali siano i nostri doveri verso le nuove generazioni“.

Le dichiarazioni dell’ex presidente della regione Lombardo

A quasi 80 anni dalla promulgazione ricordiamo lo Statuto e la battaglia indipendentista che lo ha preceduto e valorizziamone le potenzialità inespresse e talvolta mal impiegate.

Rigore morale e amministrativo e senso di responsabilità ci permettano di risalire la china qualificandoci come eccellenza nell’Europa delle Regioni, che sappia dotarsi di una forte difesa comune e di una autorevole politica estera” .

Lo dichiara l’ex presidente della Regione Raffaele Lombardo in occasione del 78esimo anniversario dell’Autonomia siciliana.

La storia dell’Autonomia Siciliana

L’Autonomia siciliana ha radici storiche profonde, risalenti all’epoca post-seconda guerra mondiale. La Sicilia è una delle cinque regioni italiane a statuto speciale, il che significa che gode di una forma di autogoverno più ampia rispetto alle altre regioni italiane. Ecco una panoramica della storia dell’Autonomia siciliana.

Le Origini

Periodo Pre-unitario

Prima dell’unità d’Italia, la Sicilia aveva già conosciuto esperienze di autonomia sotto varie dominazioni, tra cui gli aragonesi e i borboni. Nel 1812, la Costituzione siciliana garantiva una certa autonomia, che però fu abolita nel 1816.

Periodo Post-unitario

Dopo l’unificazione italiana nel 1861, la Sicilia, come molte altre parti del nuovo Regno d’Italia, divette affrontare problemi socio-economici e di malcontento politico, che portarono a movimenti separatisti e richieste di maggiore autonomia.

L’Ottobre 1943 e il Movimento per l’Indipendenza della Sicilia (MIS)

Durante la seconda guerra mondiale, la Sicilia fu teatro di scontri tra le forze alleate e quelle dell’Asse. L’occupazione alleata della Sicilia nel 1943 portò a un rinnovato interesse per l’autonomia.

Nacque il Movimento per l’Indipendenza della Sicilia (MIS), che chiedeva la secessione dal Regno d’Italia.

L’istituzione dello Statuto Autonomo

Nel dopoguerra, il movimento autonomista guadagnò slancio, favorito dalla situazione politica e sociale instabile. Il 15 maggio 1946, il re Umberto II firmò lo Statuto speciale della Regione Siciliana, pochi giorni prima del referendum che avrebbe portato alla nascita della Repubblica Italiana.

Lo Statuto Speciale

Lo Statuto speciale garantisce alla Sicilia una serie di competenze legislative, amministrative e finanziarie. La regione ha il proprio parlamento, l’Assemblea Regionale Siciliana (ARS), e un governo regionale, che hanno poteri estesi in vari settori, tra cui agricoltura, turismo, industria, istruzione e sanità.

L’Autonomia nella Repubblica Italiana

Nel corso degli anni, l’Autonomia siciliana ha vissuto momenti di conflitto e collaborazione con il governo centrale italiano. L’evoluzione dello Statuto ha comportato diverse modifiche, mirate a bilanciare l’autogoverno regionale con l’integrazione nazionale.

Il Ruolo Politico ed Economico

L’Autonomia ha avuto un impatto significativo sulla politica e sull’economia siciliana. Sebbene abbia permesso alla regione di gestire molte delle proprie risorse, ha anche portato a problemi di malgoverno e clientelismo.

Negli ultimi decenni, ci sono stati vari tentativi di riforma per migliorare la gestione e l’efficacia dell’autonomia regionale.

L’Autonomia siciliana è un elemento distintivo della storia italiana contemporanea, rappresentando sia un’opportunità per l’autogoverno che una sfida per l’integrazione nazionale. Essa riflette le aspirazioni di autogestione della Sicilia e la complessità di armonizzare tali aspirazioni con l’unità dello Stato italiano.