PALERMO – Dopo il tragico terremoto di Ischia, che ha causato la morte di due donne e provocato ingenti danni e crolli di numerose abitazioni, torna prepotente il tema dell’abuso edilizio in Italia.
Un tema in cui, purtroppo, la Sicilia fa da padrone. Sull’Isola, infatti, sono moltissime le case abusive costruite in piena zona sismica o in aree a elevato rischio frane.
Ma, invece di porre fine a questo abuso, la burocrazia preferisce guardare altrove, senza effettuare i dovuti controlli che servirebbero solo a evitare disastri e a scongiurare morti per le quali verrebbero poi piante solo lacrime di coccodrillo.
Gli abusi sono sotto gli occhi di tutti, eppure nessuno interviene.
Si stima che dal 1985 a oggi, il 60% della abitazioni abusive siciliane sia in attesa di sanatoria. 133mila pratiche di condono risultano inevase, vale a dire che nessun controllo è stato effettuato in merito. Con buona pace della salvaguardia del cittadino e dell’impatto ambientale.
Eppure la politica non sembra vedere di buon’occhio chi combatte l’abusivismo edilizio. Come parrebbe dimostrare la sfiducia votata nei confronti dell’ormai ex sindaco di Licata, Angelo Cambiano, celebre per la sua lotta contro l’abusivismo edilizio, e per questo più volte minacciato di morte.