Abbandonò la figlia in un cassonetto. Caso Pilato: si pronuncia la Cassazione

Abbandonò la figlia in un cassonetto. Caso Pilato: si pronuncia la Cassazione

PALERMO – Comincerà oggi il processo contro Valentina Pilato che poco meno di un anno fa aveva partorito e abbandonato la propria bambina, morta poche ore dopo, in un cassonetto della spazzatura.

Il processo viene anticipato dalla decisione della Corte di Cassazione, emessa proprio ieri, con la quale ha annullato con rinvio la decisione del tribunale del riesame di Palermo che aveva imposto alla donna il carcere come misura cautelare. 

I fatti risalgono a novembre del 2014 ma la donna, che aveva cercato di coprire le proprie tracce, venne arrestata lo scorso aprile a Palermo.

Secondo i giudici della Cassazione il carcere non sarebbe la misura adeguata per Valentina Pilato, probabilmente per via del malessere psichico covato in tutti questi mesi.

Attualmente l’istanza di scarcerazione presentata dall’avvocato della donna, Enrico Tignini, è al vaglio di un’altra sezione del tribunale del riesame che da oggi si occuperà del caso.

In tutti questi mesi, Valentina Pilato già madre di altri tre figli, ha sempre sostenuto di aver abbandonato la piccola Giorgia nel cassonetto solo dopo essersi accertata che non respirava più.

La sua versione dei fatti però non ha mai convito i pm Gaetano Guardì e Maurizio Bonaccorso, che coordinano l’inchiesta, secondo i quali la donna avrebbe pianificato tutto e poi avrebbe cercato di allontanare i sospetti.