Palermo, Ordinanza Orlando sugli alcolici: accolto ricorso di Prezzemolo&Vitale, stop alla chiusura del supermercato

Palermo, Ordinanza Orlando sugli alcolici: accolto ricorso di Prezzemolo&Vitale, stop alla chiusura del supermercato

PALERMO –  Il giudice di pace Angela Tantillo si è pronunciata relativamente al ricorso, promosso dalla catena della GDO palermitana Prezzemolo&Vitale, sulla chiusura di un punto vendita occorsa sabato 13 marzo.

Al negozio alimentare di via Principe di Villafranca era stata contesta la violazione dell’ordinanza con la quale il sindaco Leoluca Orlando, tra le altre cose, aveva proibito la somministrazione e la vendita di alcolici dopo le 18. Un provvedimento, nato per limitare la diffusione del Covid-19 nel capoluogo siciliano, che aveva fatto discutere parecchio l’opinione pubblica.

Oggi però il TAR dà ragione alla catena Prezzemolo&Vitale, sospendendo la chiusura del punto vendita e rinviando la questione alla prossima udienza.

Questione rinviata al 23 giugno

Il giudice della II sezione, infatti, “vista la sussistenza dei presupposti che legittimano la sospensione del
provvedimento impugnato“, ha sospeso l’efficacia del verbale in attesa dell’udienza di merito, fissata per il 23 giugno prossimo, data in cui è prevista la discussione del ricorso.

È una notizia importante – dice Palmigianoperché dimostra l’attenzione posta dall’ufficio del giudice di Pace su un argomento molto delicato, visto che riguarda la vita di un’azienda seria e il lavoro di tante persone, messi a rischio non solo da un’ordinanza che non condividiamo, ma per la mera vendita di una bottiglia di vino a un cliente“.

La risposta di Orlando

In serata è arrivata anche la risposta del sindaco Leoluca Orlando che, attraverso una nota, ha ribadito la necessità del provvedimento restrittivo, anche se con qualche moderazione in più. “Con la sentenza del giudice di pace resta valido il principio di precauzione dell’ordinanza per la tutela della salute cosi come il principio della sanzione da applicare in base alla gravità delle violazioni e all’eventuale recidiva“.

Articolo a cura di Pietro Minardi