Covid Sicilia, la denuncia del figlio di un 83enne ricoverato: “È sordo e cieco, non sappiamo come sta”

Covid Sicilia, la denuncia del figlio di un 83enne ricoverato: “È sordo e cieco, non sappiamo come sta”

PALERMO –Mio padre è sordo e cieco e non riesco ad avere notizie mentre si trova ricoverato al reparto Covid del Policlinico di Palermo. Non possiamo chiamarlo al cellulare e ci dobbiamo affidare ai medici e infermieri che non rispondono“.

È la denuncia del figlio di un 83enne presente nel reparto Covid del nosocomio siciliano dopo essere stato ricoverato in Cardiologia il 2 gennaio scorso. In quest’area, infatti, i ricoveri sono stati sospesi all’indomani dello scoppio recente di un focolaio di Coronavirus.

Mio padre è stato ricoverato in Cardiologia perché stava male e lo abbiamo portato in ospedale con il 118. Ha fatto due tamponi, tutti e due negativi. Dopo alcuni giorni la situazione era rientrata e i medici ci avevano detto che se il tampone fosse stato negativo lo avrebbero dimesso“, racconta il figlio all’Ansa.

L’indomani alle sette di mattina riceviamo la telefonata con la quale ci avvertono che mio padre era positivo. Io e tutti i parenti che sono stati a contatto con lui abbiamo fatto il tampone e siamo risultati negativi. Quindi mio padre ha contratto il virus nel reparto. I medici mi hanno detto che già erano in sei infetti e che era una cosa che poteva accadere. Da allora non abbiamo notizie sulle sue condizioni“.

Chiamiamo al telefono – prosegue l’uomo – e nessuno risponde. Possibile che non si riesca ad organizzare un call center per dare notizie ai parenti? È una vergogna“.

Qualche giorno fa sono andato nel reparto dove naturalmente non si può entrare e abbiamo saputo che mio padre aveva espresso il desiderio di un piatto di pasta cucinato da mia sorella. Noi lo abbiamo esaudito. Ma non sappiamo se mio padre quel piatto di pasta lo abbia mangiato“, conclude.

Immagine di repertorio