PALERMO – “Da cinque, sei giorni stiamo notando a Palermo che la pressione sui reparti ospedalieri va diminuendo e ciò in linea con la stabilizzazione della curva epidemiologica. A confermare quello che dico è che ieri, per la seconda volta, il dato dei ricoveri in terapia intensiva nella Regione aveva saldo zero ed è anche diminuito il numero dei ricoveri in regime ordinario“.
A dichiararlo è Renato Costa, commissario per l’emergenza Covid-19 a Palermo, in merito alla pressione ospedaliera generata dalle richieste di ricovero per Coronavirus nel capoluogo siciliano. Parole che vanno a braccetto con quelle rilasciate alla nostra redazione nella giornata di ieri dal commissario di Catania, Giuseppe Liberti, per quanto concerne il territorio etneo.
“Oggi a Palermo – aggiunge – abbiamo una sessantina di pazienti ricoverati in Terapia Intensiva con una quarantina di posti liberi. Abbiamo ragione di poter sperare che sia per l’andamento naturale della curva, che per le restrizioni, per il grande numero di screening che stiamo portando avanti riusciamo a intravedere un miglioramento della situazione generale, ciò non significa che abbassiamo la tensione“.
“Credo che è questo il momento in cui tutti dovremmo essere spinti da un comune desiderio, cioè quello di superare tutti assieme questo momento difficile e di posticipare le polemiche e le lotte politiche“, conclude Costa.
Nel frattempo, nel capoluogo siciliano, l’azienda ospedaliera Villa Sofia-Cervello rende noto ufficialmente che già da oggi riprenderà “l’attività per le urgenze del complesso operatorio del primo piano del polichirurgico” del nosocomio. L’attività “era stata temporaneamente convogliata su altri complessi operatori e, da domani, ripartirà anche l’attività in elezione“.
“Infatti, sono state completate le attività di sanificazione e decontaminazione presso le sale operatorie del primo piano dello stesso polichirurgico, oltre che i controlli su tutti gli operatori, che si erano resi necessari a causa di un contagio da Coronavirus tra il personale“, conclude l’azienda ospedaliera.