Simula la pazzia per evitare il carcere

Simula la pazzia per evitare il carcere

PALERMO – Si finge pazzo per tentare di non finire in prigione.

Nicola Geraci, 39 anni, accusato di mafia, ha tentato invano di apparire agli occhi degli inquirenti e degli psicologi, incapace di intendere e di volere. Lo psicologo, tuttavia non si è lasciato impressionare ed ingannare dal blando tentativo di imitazione di una personalità, volutamente alterata da parte del soggetto in questione, infatti il referto medico asserisce con sicurezza l’integrità mentale dell’imputato.

Manette

Si può supporre che, il presunto mafioso abbia tratto ispirazione dal celebre personaggio di Dante nel film di Roberto Benigni “Johnny Stecchino”.
Così, Geraci muoveva senza un motivo logico le mani, gesticolando, come avrebbe fatto appunto un pazzo; chiamava la mamma nella speranza che questi espedienti gli consentissero di evitare il carcere.

Ma per Biscottino, questo è il soprannome del finto pazzo, non c’è stata la liberazione dal regime di detenzione poiché, il giudice per le indagini preliminari ha respinto la domanda avanzata dagli avvocati di Nicola Geraci e, per quest’ultimo e altre 94 persone legate ad associazioni mafiose del capoluogo siciliano, sono scattate le manette.