PALERMO – Nell’area di Bellolampo, l’Arpa (Agenzia Regionale per la Protezione dell’Ambiente) ha rilevato la presenza di diossine nell’aria circostante la località di Inserra. La concentrazione misurata è stata pari a 939 TE fg/m3, dalla sera del 24 luglio alle ore 22 fino allo stesso orario del giorno successivo, come riportato sul sito dell’ente.
I risultati indicano la formazione di diossine e furani nell’ambiente atmosferico, rappresentando una situazione che richiede particolare attenzione. I valori di concentrazione riscontrati suggeriscono la presenza di una fonte emissiva locale che potrebbe essere responsabile dell’emissione di tali sostanze nell’aria.
Le diossine e i furani sono sostanze altamente tossiche e possono essere pericolose per la salute umana e per l’ambiente. La scoperta di queste sostanze nell’aria richiede un’indagine approfondita per identificare la fonte dell’emissione e prendere misure adeguate per la salvaguardia della salute pubblica e dell’ambiente circostante.
“Il Rapporto dell’Arpa regionale attesta, coerentemente con la presenza di fonti emissive locali, un innalzamento dei livelli di diossina durante la fase acuta degli incendi.
Come specificato dalla relazione dell’Arpa, si precisa che l’eventuale esposizione a diossine e furani non pone rischi connessi alla inalazione diretta, ma si rende comunque necessario solo verificare la presenza di eventuali residue concentrazioni sul terreno.
A fronte dei dati ricevuti stamattina, a 72 ore di distanza dal rilevamento posto nell’area di Inserra, particolarmente colpita dai roghi, il Comune di Palermo ha immediatamente attivato una task-force composta dalle competenti istituzioni tecniche per verificare se siano necessari specifici provvedimenti da assumere nelle prossime ore, nelle more degli ulteriori rilevamenti”.
Dati preoccupanti anche quelli pervenuti ieri sempre dall’Arpa (Agenzia Regionale per la Protezione dell’Ambiente) di Palermo (nelle centraline di piazza Castelnuovo, via Belgio, piazza Indipendenza e via Di Blasi), sui quantitativi alti di benzene presente dopo gli incidenti dei giorni scorsi.
All’infuori degli ultimi giorni costellati da incendi sul territorio siciliano, l’associazione ambientalista Legambiente ha analizzato i dati dell’anno solare 2023 (dato fermo al 27 luglio) sugli incendi per mezzo dei dati satellitari Effis (European Forest Fire Information System, che analizza solo incendi boschivi che coprono dai trenta ettari in su), in cui la Sicilia ha un picco di 41.365 ettari andati in fumo, numeri fortemente alti per l’isola.
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