Obesità e cancro

Obesità e cancro

Si stima che un peso corporeo eccessivo rappresenti la causa diretta di circa il 20% delle neoplasie. Indipendentemente da alcune variabili legate al sesso e all’etnia di appartenenza, il sovrappeso e l’obesità costituiscono un noto e importante fattore di rischio oncologico secondo soltanto al fumo di sigaretta e sono, inoltre, in grado di determinare un incremento della mortalita per cancro in un intervallo variabile tra il 14 e il 20%. La distribuzione del tessuto adiposo gioca un ruolo importante sia nell’incrementare la probabilità di sviluppare diverse neoplasie, sia nel comportare un aumento significativo della mortalità per alcune di esse. Sebbene le abitudini alimentari, il livello di attività fisica e altre variabili modificabili lo stile di vita, svolgano un ruolo cruciale nel condizionare la formazione di neoplasie, il rapporto peso/altezza (BMI) e la circonferenza addominale si configurano come due parametri antropometrici che correlano in maniera diretta ed indipendente col rischio di sviluppare tumori di diversi organi.

Nell’obesità i depositi di grasso sono caratterizzati da uno stato infiammatorio cronico di basso grado nell’ambito del quale le cellule adipose e alcune cellule del sistema immunitario, producono delle sostanze con attività pro cancerogena, quali l’Interleuchina-6, il TNFalfa (tumor necrosis factor), la leptina, l’HGF (hepatic growth factor). Inoltre una delle ipotesi più accreditate dalla ricerca vede nella insulino-resistenza e nella conseguente iperinsulinemia una condizione metabolica in grado di favorire lo sviluppo di cellule neoplastiche. L’iperinsulinemia è associata ad un aumento dell’IGF-1 (Insulin Like Growth Factor 1), anche questo implicato nella crescita e nella proliferazione di cellule neoplastiche. Nel tumore della mammella e dell’utero si assiste ad una elevata concentrazione di ormoni sessuali circolanti, che svolgono un ruolo attivo nella crescita delle cellule tumorali; infatti il tessuto adiposo è ricco di sistemi enzimatici che trasformano gli ormoni androgeni prodotti dal surrene in estrogeni.

Per quanto riguarda la correlazione tra obesità e cancro, esiste una associazione certa per: l’adenocarcinoma dell’esofago, il cancro del pancreas, del fegato, del colon-retto, della mammella, del rene e dell’utero. L’associazione è ritenuta probabile per: il cancro della colecisti, dell’ovaio, della prostata e dello stomaco.

Le raccomandazioni per la prevenzione, secondo il Fondo Mondiale per la Ricerca sul Cancro (WCRF), sono:

–       Mantenere il peso tra 18,5 e 24,9 di BMI

–       Svolgere attività fisica costantemente

–       Limitare alimenti altamente calorici (fast food) ed evitare il consumo di bevande zuccherate

–       Introdurre cibi di provenienza vegetale (frutta , verdura, cereali)

–       Limitare il consumo di carni rosse a 500 gr. a settimana, evitando il consumo di carni conservate o affumicate

–       Limitare il consumo di bevande alcoliche

–       Limitare il consumo di sale e i cibi conservati sotto sale

–       Evitare cibi contaminati da muffe, in particolare cereali e legumi, assicurandosi quindi del buono stato di conservazione

–       Assicurarsi un apporto sufficiente di tutti i nutrienti essenziali attraverso la variabilità del cibo. L’assunzione di supplementi alimentari, come vitamine e minerali è invece considerata non efficace nella prevenzione del cancro.

Nuove ricerche scientifiche indicano l’importanza del ruolo del mantenimento della flora batterica intestinale nella protezione del cancro soprattutto dell’intestino.

Salvatore-Mazzarino