Telegram verrà monetizzato nel 2021, cosa cambierà?

Telegram, servizio di messaggistica istantanea per certi aspetti migliore di WhatsApp, punta a monetizzare nel 2021. Perché? In che modo? Il perché è presto detto: il servizio costa centinaia di milioni di dollari l’anno e, dal 2013 ad oggi, l’unica fonte di reddito sono i soldi investi da Pavel Durov, il fondatore/filantropo. Riguardo al come, la risposta è: tramite annunci pubblicitari e contenuti premium. Durov precisa però che per la maggior parte degli utenti Telegram rimarrà gratis.

L’approssimarsi dei 500 milioni di iscritti si traduce in più spese per i server e il traffico dati – ha scritto il magnate – soldi finora prelevati direttamente dai miei risparmi personali. Le funzioni a pagamento saranno inizialmente per i gruppi aziendali e gli utenti pro, mentre – si legge nel lungo post di Durov – gli utenti abituali continueranno a usufruire di Telegram in forma gratuita, per sempre“.

Per la monetizzazione Telegram si avvarrà, principalmente, di messaggi pubblicitari che, però, non compariranno all’interno di chat private o gruppi, ma nei canali pubblici con milioni di abbonati. In realtà, in tali canali sono già presenti le pubblicità dei rispettivi proprietari, finora “indistinguibili” dagli altri messaggi. Ecco, Telegram vuole che sia possibile distinguerli ed è per questo che verrà creata ah hoc una piattaforma pubblicitaria, la quale consentirà anche di ottenere adesivi premium a pagamento, i cui ricavi andranno a finanziare i realizzatori degli stessi.

L’alternativa quale sarebbe? Semplice, vendere l’azienda e perdere l’indipendenza, strada che finora non si è mai scelto di percorrere.