Erano le 22:30 del 29 ottobre 1969 quando l’invio di un messaggio ha segnato l’inizio di una nuova epoca. In quell’occasione il mittente, il dottorando Charles Kline, tentò di mandare un’informazione da un computer dell’Università della California di Los Angeles (UCLA) a uno dello Stanford Research Institute, a oltre 500 km di distanza. Il testo del messaggio doveva essere “LOGIN” ma dopo le prime due lettere il sistema non rispose più, inviando un semplice “LO”. Fu questa la prima forma di comunicazione verbale inviata tra due computer collegati alla stessa rete. Un evento che segna la nascita di ARPANET (Advanced Research Projects Agency Network), il precursore di Internet.
L’Internet Day
Per questa ragione oggi, come il 29 ottobre di ogni anno, si celebra l’Internet Day. Una ricorrenza volta a ricordare l’anniversario della più grande rivoluzione dell’ultimo secolo.
L’evoluzione della rete
In un primo momento ARPANET comprendeva solo due nodi: il computer di UCLA e quello di Stanford. Successivamente la rete si ampliò, con l’inserimento dell’Università della California a Santa Barbara, e di quella dello Utah, a Salt Lake City. Nel 1973 il precursore di Internet divenne internazionale, arrivando anche al Norwegian Seismic Array di Kjeller, vicino a Oslo, e all’University College London.
Il contesto storico
Per comprendere meglio le ragioni che stanno alla base della nascita di Internet, soffermiamoci sul periodo storico in cui sorge la necessità di instaurare la cosiddetta rete.
Negli anni ’60 USA e Unione Sovietica erano nel bel mezzo della Guerra fredda. Gli statunitensi erano intenzionati a mantenere la loro supremazia in termini tecnologici rispetto ai loro rivali. Pertanto il Dipartimento della Difesa degli Stati Uniti ha deciso di finanziare ARPANET, considerato fin da subito un potenziale strumento per affermare la loro superiorità.
Internet nella vita di tutti i giorni: pro e contro
Se da un lato essere costantemente connessi rappresenta un vantaggio di cui ormai sarebbe quasi impossibile fare a meno, dall’altro non bisogna ignorare nemmeno i rischi a cui un servizio di questo tipo espone ciascun utente.
Benefici
Il primo beneficio, di fondamentale importanza, è la possibilità di abbattere barriere e confini, collegandosi con qualsiasi parte del mondo, dalla più vicina alla più lontana. Un’opportunità che permette ogni giorno di ampliare i propri orizzonti, attingendo a informazioni non necessariamente provenienti dalla porzione di Terra in cui si abita.
Un altro vantaggio è l’accessibilità alle informazioni, reperibili molto più facilmente rispetto al passato. Con un semplice click è possibile accedere a una vasta gamma di dati, più o meno attendibili, a cui fino a qualche decennio fa era impensabile attingere.
Rischi
Tra i rischi più comuni non si può non citare il cyberbullismo, una minaccia concreta per coloro che, facendo uso dei social media, si imbattono in conversazioni con utenti tutt’altro che benevoli. Di cyberbullismo si parla tanto, ma evidentemente non ancora abbastanza: basta pensare a tutti i casi di giovani che decidono di togliersi la vita dopo essere stati presi di mira da utenti “senza volto” abituati a scaricare sugli altri i loro disagi e le loro frustrazioni.
Non è questo però l’unico pericolo a cui Internet espone i suoi utenti. Bisogna fare i conti anche con la pubblicazione di informazioni private, dovuta spesso alla poca consapevolezza di chi utilizza tali strumenti. Un vero e proprio rischio dunque per la propria privacy.
Un fenomeno particolarmente diffuso, spesso anche inconsapevolmente, tra coloro che della rete non riescono a fare a meno è proprio la FOMO, la paura di essere esclusi. Un timore che nasce quando si sviluppa una sorta di dipendenza dai social, che genera nell’individuo un bisogno costante di sapere in ogni momento cosa sta succedendo attorno a lui.
Ciò che, per concludere, bisogna sempre tenere presente è la diffusione di informazioni non attendibili, le cosiddette fake news. Per questa ragione è fondamentale verificare le fonti e non credere a tutto ciò che si legge, imparando a discriminare ciò che è vero e ciò che è falso.
Particolarmente rischiosa anche la presenza di truffe online, sempre più comuni su Internet. Si parla di pishing proprio per indicare il tentativo dei truffatori di far cliccare le loro prede su link poco affidabili, arrivati spesso tramite email o messaggi che sembrano provenire da utenti a noi noti e che poi invece si rivelano essere tutt’altro che affidabili.
Cogliere le possibilità, ma non abusarne
Internet di per sé non è affatto uno strumento “cattivo“. Ciò che può rivelarsi dannoso non è il servizio offerto agli utenti, bensì l’uso – non sempre responsabile – che gli stessi ne fanno. Per questo è necessario saper trovare un equilibrio e imparare a sfruttare le opportunità offerte, senza però valicare confini non oltrepassabili.