UCRAINA – “Non abbiamo fatto niente“. È questa, in sintesi, la replica della Russia in merito al brutale massacro di civili compiuto dai soldati russi nella città di Bucha, nell’oblast’ di Kiev, in Ucraina.
Il Cremlino, infatti, nega in qualsiasi modo che le proprie truppe possano aver compiuto il crimine di guerra nella località dell’ex Paese sovietico. Tuttavia, le immagini che provengono da Bucha sembrano essere inequivocabili, con decine e decine di cadaveri disseminati lungo le strade e gettati in fosse comuni.
I soldati russi non avrebbero avuto pietà di nessuno. Uomini, donne, anziani e bambini, tutti sterminati. Molti dei cadaveri avrebbero le mani legate dietro la schiena.
La scoperta del massacro è stata compiuta in occasione della riconquista di Bucha a seguito della fuga delle milizie russe che avevano in precedenza preso il controllo della città.
Il ministro della Difesa russo, a tal proposito, parla di immagini non veritiere e “fabbricate” da Kiev e dai media occidentali. “Durante il periodo in cui questa località è stata sotto il controllo delle forze armate russe, nessun abitante ha subìto azioni violente“, ha aggiunto Mosca.
Attraverso il proprio canale Telegram ufficiale, il presidente ucraino Volodymir Zelensky, ha commentato duramente l’accaduto: “Le madri dei soldati russi dovrebbero vederle. Guardate che bastardi avete cresciuto. Assassini, saccheggiatori, macellai“.
Addolorato il segretario generale delle Nazioni Unite, Antonio Guterres: “Sono profondamente scioccato dalle immagini dei civili uccisi a Bucha, in Ucraina. È essenziale che un’indagine indipendente porti a una responsabilità effettiva“.
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