Si celebra oggi, sabato 20 luglio, la Giornata internazionale degli scacchi, uno dei giochi di strategia più antichi e amati di sempre.
La Giornata internazionale degli scacchi
La scelta della data dipende dal fatto che il 20 luglio è il giorno in cui, nel 1924, fu fondata la Fide, l’organizzazione che coordina le diverse Federazioni nazionali di scacchi.
La ricorrenza è stata istituita nel 1966 proprio dalla Fide, su proposta dall’UNESCO.
Un gioco che oltrepassa i confini
Il motto della Fide è Gens una sumus (dal latino), che significa “siamo un unico popolo“. Si tratta di un modo per sottolineare il sentimento di “fratellanza” che accomuna i giocatori di scacchi nel mondo, capaci di andare al di là di confini, barriere e culture.
Perché giocare a scacchi: i benefici psicologici
Dietro ogni mossa sulla scacchiera c’è molto più che un semplice spostamento di pezzi. Trattandosi di uno dei giochi di strategia e intelligenza più diffusi, gli scacchi sono anche uno strumento per migliorare le proprie abilità cognitive, a partire proprio dalla memoria.
1. Lo sviluppo della memoria
Lo sviluppo mnemonico è favorito dalla necessità di ricordare i movimenti dei vari pezzi, ma anche di tenere presente le diverse aperture, difese e tecniche per chiudere una partita.
2. Potenziamento delle reti neurali del cervello
Un allenamento costante permette anche un potenziamento delle reti neurali del cervello, che – poiché chiamate in causa con una certa frequenza – si rafforzano e diventano più solide.
3. Problem solving
Un altro vantaggio riguarda l’accrescimento delle proprie abilità di problem solving: in fondo ogni partita consiste in una sfida, un problema da affrontare con l’obiettivo di giungere a una soluzione prima che lo faccia il proprio avversario.
4. Saper pensare fuori dagli schemi
Saper pensare fuori dagli schemi è un altro importante requisito per gli amanti degli scacchi. Tale capacità è sicuramente una di quelle che inevitabilmente tende a migliorare con la pratica.
Un aspetto che la scacchiera aiuta a rafforzare è proprio il pensiero laterale, inteso come la capacità di ragionare in modo “creativo”, con mosse non convenzionali.
5. Miglioramento dell’intelligenza spaziale
L’intelligenza spaziale è sicuramente una delle abilità cognitive più “attive” nei giocatori di scacchi, a cui è richiesta la capacità di avere una visione generale dei pezzi sulla scacchiera e, cosa ancor più difficile, l’abilità di prevedere alcune mosse future.
6. Meno rischio di Alzheimer e demenza
Un altro punto a favore del gioco degli scacchi è la capacità di tenere la mente “attiva” e quindi di ridurre il rischio di Alzheimer e di demenza. Può essere un’arma utile anche per chi, trovandosi in età più avanzata, non intende rinunciare a un cervello vigile e allenato.
Gli scacchi: molto più di un semplice gioco
Oltre a essere un’occasione di svago e divertimento, gli scacchi rappresentano quindi anche un’opportunità di miglioramento a livello cerebrale e intellettivo. Lo sviluppo delle abilità riportate sopra infatti si può rilevare fondamentale non solo per diventare dei buoni giocatori di scacchi, ma anche per vivere al meglio la propria quotidianità.