MESSINA – Cori razzisti, insulti e versi della scimmia. Questo quello che ha dovuto subire Jairo Alegria, attaccante colombiano dello Jonica, che per rispondere alle provocazioni, ha protestato platealmente durante la gara di campionato fra la sua squadra e il Città di Avola, che a cinque minuti dalla fine vinceva 3-0, sedendosi in campo e interrompendo la partita, smettendo pertanto di giocare.
Jairo Luis Alegría Flores, classe 1998, è alla seconda esperienza nello Jonica, una delle squadre più multiculturali del calcio siciliano, di cui aveva già fatto parte qualche anno fa.
Il gesto di solidarietà
I compagni e lo staff tecnico inizialmente hanno cercato di convincerlo a continuare, poi hanno deciso in maniera unanime di abbandonare il terreno di gioco, in segno di vicinanza, solidarietà e rispetto nei confronti di Alegria. La gara, giocata nel Messinese, precisamente a Santa Teresa Riva, era valida per la quinta giornata di andata del girone B del campionato di Eccellenza.
La nota sui social
La vicenda è stata ricostruita stamattina dal quotidiano Gazzetta del Sud. Il club a cui appartiene il calciatore sudamericano si è stretto attorno a lui, con una nota pubblicata sui vari canali social: “La società in tutte le sue componenti stigmatizza e condanna i cori razzisti, continuati e percepiti da tutto lo stadio, provenienti in maniera inequivocabile dal settore ospiti, nei confronti del nostro tesserato Jairo Allegria, al quale esprimiamo la nostra solidarietà. Non abbiamo mai accusato di razzismo né i dirigenti, né i tesserati della compagine aretusea, né tanto meno i cittadini avolesi. Ci permettiamo col massimo rispetto di invitare tutti gli addetti ai lavori ad abbassare i toni. In questa ottica eviteremo di partecipare a baruffe social“.
La replica degli avversari
Le replica del Città di Avola è stata invece affidata a un comunicato ufficiale. “La partita, giocata intensamente e condotta 0-3 dai nostri ragazzi, all’85’ non è stata sospesa, bensì abbandonata dalla squadra locale, che riceveva ordini dai vertici societari dopo aver sentito ipotetici insulti razzisti. Semmai fosse successo, ci discostiamo nettamente da tale isolato gesto. Ma usare un tema delicato e complesso come il razzismo per mascherare responsabilità e sconfitta è un atteggiamento anti sportivo e altrettanto intollerabile“.
I carabinieri hanno tuttavia identificato gli autori dei cori razzisti. In settimana il giudice sportivo della Lega nazionale dilettanti in Sicilia deciderà se omologare o meno il risultato, principalmente sulla base del referto del direttore di gara, Luigi Canicattì di Agrigento.
Le dichiarazioni del calciatore
“Mi insultavano e continuavano a urlare buuu. Cose come questa non dovrebbero mai succedere nel calcio, sono profondamente dispiaciuto, ma non me la sono sentita di continuare, non capisco la ragione di questo odio e di queste provocazioni. Non mi era mai successo di ricevere un simile trattamento” – Afferma il calciatore Jairo Alegria.
All’interno dell’organico della formazione di Santa Teresa Riva (Messina) ci sono calciatori stranieri provenienti da Argentina, Armenia, Macedonia, Romania, Danimarca, Brasile. In precedenza l’attaccante aveva giocato, sempre a livello dilettantistico, nel Bodale, in Calabria, dov’era approdato dopo un passaggio nel campionato della Repubblica dominicana, con la maglia dell’Atletico Vega Real. Ma mai fino a ieri, nel corso della sua avventura/esperienza calcistica, si erano verificati episodi razzisti di tale calibro.