Ospedale Piemonte di Messina, Pata: “Parole dell’assessore non ci tranquillizzano”

MESSINA – Pietro Pata, segretario regionale Anaoo Assomed Sicilia, si è in queste ultime ore espresso in relazione alle dichiarazione rilasciata dall’assessore regionale alla sanità Baldo Gucciardi, il quale ha assicurato che il presidio ospedaliero Piemonte non verrà chiuso.

Le parole del segretario regionale piovono come una doccia fredda sui dipendenti del nosocomio i quali, alla fine del vertice tenutosi ieri alla Prefettura di Messina, avevano ricevuto notizie diverse circa le sorti del complesso ospedaliero.

Pietro Pata, per mezzo di un comunicato stampa, ha espresso il suo parere sull’intricata questione: “L’Anaao Assomed prende atto delle dichiarazioni rese dall’assessore regionale alla sanità, Baldo Gucciardi, prima e dopo il vertice tenutosi ieri (7 settembre) nella Prefettura di Messina, in merito alla destinazione del presidio ospedaliero Piemonte. Condivide lo spirito costruttivo tendente a fornire certezze alla popolazione messinese, in merito al destino dello storico nosocomio. Però non può esimersi dall’evidenziare come il percorso legislativo si faccia più complesso, dovendo l’eventuale accorpamento con l’IRCCS Neurolesi Bonino Pulejo, passare attraverso una legge regionale ah hoc e il successivo passaggio attraverso due ministeri: Salute e Università, e Ricerca scientifica. Questo vorrà dire sforare certamente il termine perentorio del 30 settembre, data entro la quale il direttore generale dell’azienda Papardo-Piemonte e il direttore generale dell’IRCCS dovranno far pervenire in assessorato Salute, i loro atti aziendali e le nuove dotazioni organiche“. 

A complicare ulteriormente la questione, ancora a parere di Pietro Pata, sarebbe l’emergenza gestionale a cui l’ospedale Piemonte si trova momentaneamente costretto a far fronte: “Nel frattempo vi è il grave problema della gestione dell’Emergenza Urgenza sia al Papardo che al Piemonte, con carenze di organico, sia medico che di personale sanitario, che mette a rischio gli operatori e i cittadini utenti. A questo proposito ci preoccupa sia il definanziamento della spesa per il personale deliberata dalla Regione per l’azienda Papardo, sia il ridotto incremento (solo 800.000 euro circa) deliberato per l’IRCCS Neurolesi. Occorrerà quindi rifinanziare in modo significativo entrambe le aziende. Ancora troppe ombre, a parere nostro, si addensano sul destino della struttura ospedaliera. Tutto possiamo permetterci a Messina, eccetto che giocare con il futuro della sanità dei cittadini, dopo la progressiva desertificazione degli ultimi anni“.

Ancora una volta quindi i cittadini ed i dipendenti dell’ospedale messinese saranno costretti ad attendere nuovi verdetti…