MESSINA – Offese, insulti e addirittura minacce di morte sui social hanno colpito l’esponente messinese della Lega, Nino Germanà, a causa delle sue posizioni favorevoli alla costruzione del Ponte sullo Stretto. La vicenda ha scatenato una valanga di messaggi di solidarietà da parte del mondo politico, che condanna l’agire dei cosiddetti “leoni da tastiera”.
La solidarietà è stata espressa da diversi esponenti politici e istituzionali. Tra questi, il presidente della Regione, Renato Schifani, ha espresso il suo sostegno al senatore con queste parole: “Esprimo solidarietà e vicinanza al senatore Nino Germanà al quale, sui social, è stata augurata la morte per la sua posizione a favore del Ponte sullo Stretto. Germanà è un uomo al servizio delle istituzioni e sono certo che non si farà intimidire da queste frasi di odio ingiustificato. Non bisogna mai dimenticare che la democrazia si fonda sulla pluralità delle opinioni e non sulle minacce”.
Anche Salvo Geraci, deputato regionale della Lega, ha rilasciato una dichiarazione: “Solidarietà al collega Nino Germanà che non si farà certo intimidire dal vile che usa la tastiera per attaccarlo e minacciarlo di morte. Riguardo al qualche pasdaran che ancora si ostina a dire che il Ponte nello Stretto non si debba fare, si rassegni perché i governi Meloni e Schifani marciano nella stessa direzione. L’infrastruttura si farà e sarà un orgoglio per la Sicilia”.
La senatrice di Italia Viva, Dafne Musolino, ha evidenziato l’ingiustificabilità dell’accaduto: “Solidarietà al collega Nino Germanà a cui sono state proferite minacce gravissime sui social. Un gesto ingiustificabile che conferma come il mondo social necessiti di regole e di maggiori controlli. Non saranno parole scritte irresponsabilmente a fermare un uomo o una donna dello Stato protesi al perseguimento di un legittimo obiettivo politico condiviso”.
Luca Sammartino, assessore Regionale, si è unito alle voci di solidarietà: “Esprimo la mia totale solidarietà al senatore e amico Nino Germanà minacciato di morte da chi vigliaccamente pensa di dimostrare il dissenso attraverso becere intimidazioni. Chi crede nelle proprie idee non teme il confronto, chi scade nella minaccia dimostra soltanto debolezza. Noi continuiamo a lavorare per la Sicilia con ancora più entusiasmo perché siamo convinti che il Ponte sullo Stretto farà da volano allo sviluppo della nostra terra con buona pace dei professionisti del no”.
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