Taormina, il 26 agosto presentazione del libro “Occorre che la Sicilia sia siciliana! – Date la libertà alla Sicilia

Taormina, il 26 agosto presentazione del libro “Occorre che la Sicilia sia siciliana! – Date la libertà alla Sicilia

TAORMINA – L’Accademia Euromediterranea delle Arti, diretta dalla Professoressa Maria Teresa Prestigiacomo, sabato 26 agosto, in occasione del Festival del Mediterraneo 2023, presenterà a Taormina, al Castello Duchi de Spuches, il libro “Occorre che La Sicilia sia Siciliana – Date la libertà alla Sicilia”.

Si tratta dell’ultima fatica letteraria del nostro Giuseppe Firrincieli, giornalista, scrittore e commediografo e pubblicata dalla Casa Editrice “Carthago” di Catania. 

Questo libro nasce dalla voglia di gridare la seguente domanda a tutti i giovani siciliani, prima che l’onda lunga della globalizzazione li trasformi in qualunquisti ed ignoranti sulle loro origini: “Esiste una  Sicilia con una propria storia e padrona di una propria identità, di una propria lingua, una propria letteratura, una propria ricchezza di opere artistiche e testimonianze classiche del passato; una propria millenaria ricchezza culturale; una propria dote di usi e costumi; il più ricco tesoro al mondo di proverbi; una propria bontà di prodotti della natura, dove delicatezza e bellezza, divinamente si fondono; una fantasia unica nell’avere prodotto un’arte culinaria mediterranea di mille e più sapori; una capacità unica al mondo nel saper relazionare visivamente, gestualmente, posturalmente, in maniera umorale, anche con tono vociante ed anche silenzioso, in maniera universale. Essa è la prima realtà al mondo a godere delle doti melodiose e danzanti, di cui il grande Androne fu il padre e il primo testimone; una propria bellezza sognante ed iridea, tutta sicula, che sommi poeti, letterati e artisti del pennello e della istantaneità hanno immortalato?”.

 L’autore, dopo aver lanciato il suddetto grido d’appello, ci dice: “Ci sono tutte queste colossali peculiarità, grandi qualità che meritano rispondenza, apprezzamento e amore da parte dei siciliani, prima che il grande pericolo della integrazione multirazziale, pressante, travolgente ed inondante cancelli definitivamente i sopraesposti tesori. Il grande Fabrizio De Andrè amava ripetere: ‘Un uomo che perde il dialetto è come un animale che perde il proprio istinto’”.

E ancora:Noi siciliani abbiamo una nostra lingua madre da difendere da un italianismo anch’esso in procinto di essere soffocato dall’onda lunga anglista. Il grande poeta Ignazio Buttitta in ‘Lingua e dialettu’ scriveva: ‘Un populu / diventa poviru e servu / quannu ci arrubbanu a lingua / addutata di patri: / è persu pi sempri. / Diventa poviru e servu / quannu i paroli non figghianu / paroli / e si mancianu tra d’iddi. / Mi nn’addugnu ora, mentri accordu la chitarra / du dialettu /ca perdi na corda lu jornu'”.

Viene spontaneo chiedere a Giuseppe Firrincieli: “Ma la Sicilia e i Siciliani hanno una propria identità?”. L’autore ha risposto: “Ahimè questa è la piaga dell’ignoranza e l’identità siciliana è insita nel nostro DNA, in quello dei nostri figli, anche di quelli espatriati, emigrati. Nessuno potrà scalfirla, anche se continuano ad imporre lo studio della storia dei ‘Vincitori’, tenendo all’oscuro, in tutto e per tutto, quella vera della propria madre Terra.  Da ‘non storico’ ma da attento osservatore degli avvenimenti che hanno purtroppo condizionato il popolo siciliano da lunghi millenni, mi accingo a proporre questa mia fatica, con il sostegno dei lavori letterari e storici dei miei amici, giornalisti e scrittori, nonché dei testi storici di grandi narratori siciliani”.

Ma il titolo del libro appare piuttosto intrigante: “Occorre che la Sicilia sia siciliana! – Date la libertà alla Sicilia”.

Giuseppe Firrincieli ha risposto: “Dal !811 al 1814, Sir William Bentink, inviato dal governo britannico per aiuto ai Borbone da un pavenato pericolo di invasione francese, pronunciò la frase ‘Occorre che la Sicilia sia siciliana!’. Come a voler dire al re Ferdinando che il siciliano venisse rispettato come Popolo dotato di una propria Identità; mentre significativa e da non dimenticare, la drammatica esortazione di Filippo Turati alla Camera dei Deputati nel 1896: ‘Date la libertà alla Sicilia!’. Quest’ultima frase scaturì dal famoso eccidio dei contadini appartenenti ai Fasci Siciliani.