MESSINA – Si è suicidato nel carcere di Gazzi, a Messina, Stefano Argentino, il giovane di 22 anni accusato dell’omicidio di Sara Campanella, studentessa universitaria uccisa lo scorso 31 marzo davanti allo stadio della città dello Stretto. Argentino si è tolto la vita nel pomeriggio di oggi, impiccandosi. Il suo corpo è stato scoperto da alcuni agenti della polizia penitenziaria, ma i tentativi di rianimarlo si sono rivelati vani.
Secondo quanto riportato da La Repubblica, già un mese dopo l’arresto e la confessione, il ragazzo aveva manifestato intenti suicidi, poi apparentemente rientrati grazie al supporto psicologico ricevuto all’interno della struttura penitenziaria.
Argentino era in attesa di processo per femminicidio premeditato. La prima udienza era stata fissata per il 10 settembre. Le indagini avevano ricostruito un quadro inquietante: per mesi, il ragazzo aveva perseguitato la giovane vittima, compagna di studi, annotando sul cellulare pensieri ossessivi e minacciosi. In un messaggio risalente all’ottobre 2024, scriveva: “Dal sognarmi a essere il tuo peggiore incubo”.
Il giorno dell’omicidio, Sara, preoccupata di essere seguita, aveva avvisato le amiche con un messaggio: “Il malato mi segue”. Rimasta sola, aveva attivato la registrazione vocale del telefono nel tentativo di documentare l’ennesimo episodio di molestia. Quella registrazione, però, ha finito per diventare la testimonianza di un tragico epilogo.
La Procura di Messina, guidata dal procuratore Antonio D’Amato, ha aperto un’inchiesta per chiarire le circostanze della morte di Argentino in carcere.