Sequestrata area demaniale occupata abusivamente: indagati esponenti dell’amministrazione comunale

Sequestrata area demaniale occupata abusivamente: indagati esponenti dell’amministrazione comunale

MESSINA – I carabinieri di Messina Centro, congiuntamente al personale della Capitaneria di Porto, nel fine settimana hanno dato esecuzione al provvedimento di sequestro preventivo, emesso dal giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Messina, di un’area demaniale marittima in località Maregrosso di circa 1.400 metri quadrati e di alcuni manufatti abusivi. Il sequestro è stato emesso alla fine di una complessa indagine iniziata nel novembre 2017 in relazione alla quale sono stati anche notificati 11 avvisi di conclusione delle indagini preliminari.

Gli indagati sono esponenti della precedente amministrazione comunale e dirigenti amministrativi comunali ai quali sono contestati, a vario titolo, i reati di rifiuto e omissione di atti d’ufficio, l’attività di gestione di rifiuti non autorizzata, l’abusiva occupazione di spazio demaniale, la falsità ideologica commessa dal pubblico ufficiale in atti pubblici.

L’area di Maregrosso, di grande impatto paesaggistico che costituisce rilevante potenziale turistico per la città di Messina, è stata per anni ridotta a una discarica a cielo aperto. Agli indagati vengono contestate diverse condotte che hanno contribuito al progressivo degrado dell’area. Nello specifico viene contestato il reato di rifiuto di atti d’ufficio, per non aver usato integralmente i fondi di due finanziamenti ammontanti a un totale di 400mila euro, concessi dalla Regione e ottenuti per effettuare lavori di demolizione a seguito di violazioni edilizie.

In entrambi i casi l’amministrazione comunale procedeva sistematicamente ad attivare la procedura di riaccredito delle somme non utilizzate, omettendo di verificare la corretta trattazione del procedimento da parte del competente ufficio regionale e rifiutava di procedere all’utilizzo immediato del finanziamento concesso, causando la perdita delle somme residue non utilizzate: 115.248 euro per il primo finanziamento e 117.831 euro per il secondo.

Congiuntamente ad alcuni pubblici amministratori e funzionari, è stato coinvolto nell’indagine il titolare di una ditta operante nel settore dello smaltimento di rifiuti sita all’interno dell’area di Maregrosso. A quest’ultimo viene contestato di aver occupato abusivamente parte del demanio marittimo, per un totale di 1.400 metri quadrati, in quanto privo – dal 2011 – del titolo autorizzativo, scaduto ormai da molti anni, e di avere continuato a esercitare l’attività di scarico di rifiuti. Anche tale condotta era nota ma ciò nonostante si è tollerato che la ditta continuasse a scaricare materiale occupando un’area sempre maggiore. Né, d’altra parte, i soggetti pubblici hanno impedito il deposito incontrollato e sistematico di rifiuti da parte di soggetti ignoti che approfittavano dello stato di abbandono dell’area, omettendo – ancora una volta – di rimuovere il materiale proveniente dalla demolizione di immobili abusivi e contribuendo con tale condotta a mantenere una discarica abusiva all’interno dell’area.

Per questi aspetti, alla precedente Amministrazione viene anche contestato di avere omesso indebitamente di attivare la procedura prevista dall’art. 192 del Testo Unico Ambientale (d.lvo 152/2006), al fine di effettuare la necessaria bonifica dell’area in danno dell’ente proprietario, ovvero la Regione Sicilia – Assessorato Regionale Territorio e Ambiente.