MESSINA – Personale della Squadra Mobile della Questura di Messina e del G.I.C.O. – Nucleo P.E.F. della Guardia di Finanza di Messina, con la collaborazione delle Squadre Mobili di Catania e Siracusa, nell’ambito delle attività investigative connesse allo sbarco di migranti giunti a bordo di due motovedette della Guardia Costiera nella mattinata del 24 luglio 2022, ha sottoposto a fermo 5 cittadini egiziani di età compresa tra i 21 ed i 28 anni indiziati dei reati di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina e morte come conseguenza di altro delitto.
Alle ore 8,30 circa di domenica scorsa sono giunte al molo Norimberga due motovedette della Capitaneria di Porto, con a bordo complessivamente 179 migranti e 5 cadaveri.
I migranti giunti in questo Centro sono stati salvati nell’ambito di una vasta operazione di soccorso e recupero coordinata dalla Capitaneria di Porto all’esito della quale 674 persone, a bordo di un peschereccio, sono state soccorse in mare aperto e poi fatte sbarcare nei porti di diverse località italiane (Messina, Siracusa, Catania e Crotone).
Ultimate le operazioni di sbarco, la Procura della Repubblica di Messina ha coordinato l’intervento di personale della Polizia Scientifica, ma anche del medico legale intervenuto per i rilievi sulle salme e sono state, quindi, immediatamente avviate attività investigative finalizzate a comprendere le dinamiche del viaggio ed identificare eventuali “scafisti”.
Durante la traversata, i membri dell’equipaggio hanno improvvisamente spento i motori e chiesto soccorso, con un dispositivo satellitare di cui si sono prontamente liberati, gettandolo in mare.
In merito al trattamento ricevuto, i migranti hanno raccontato dei gesti di violenza subiti a bordo, consistiti in percosse con bastoni o con cinghie, reazioni scaturite anche dal semplice vociare considerato eccessivo o da banali richieste di cibo e acqua.
A causa del forte caldo e della mancanza di acqua potabile, molti dei migranti hanno accusato dei malori e hanno raccontato di aver visto morire i loro compagni di viaggio per il caldo e la disidratazione, essendo stati tutti costretti a bere anche l’acqua del mare e del motore.
In particolare uno di loro ha riferito che, sempre nel corso della traversata, i membri dell’equipaggio del peschereccio hanno assegnato ad un migrante il compito di gestire e razionare le scorte di acqua potabile. Durante il tragitto, quando la persona che si occupava di questa mansione si è rifiutata di svolgerla o non usava la dovuta parsimonia, è stata picchiata violentemente, con l’ulteriore spiacevole conseguenza per i migranti di subire un ulteriore progressivo razionamento dell’acqua da bere.
Sulla base degli elementi raccolti, i cinque soggetti sottoposti a fermo per i reati di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina e morte come conseguenza di altro delitto, sono stati condotti nella casa circondariale di Messina “Gazzi”.
Foto di repertorio