Maxi-truffa all’Ue in agricoltura nel Messinese, sequestrati 170mila euro

Maxi-truffa all’Ue in agricoltura nel Messinese, sequestrati 170mila euro

MESSINA – I Finanzieri di Messina, a conclusione di una complessa indagine coordinata dalla Procura della Repubblica di Patti, hanno denunciato due soggetti ritenuti responsabili dell’indebita percezione di contributi comunitari per oltre 350mila euro ed eseguito un decreto di sequestro preventivo del valore di 170mila euro.

La misura cautelare si basa su imputazioni provvisorie, che dovranno trovare riscontro nei successivi gradi di giudizio, nel rispetto del principio di presunzione di innocenza fino a sentenza definitiva.

Maxi-truffa all’Ue in agricoltura nel Messinese

I pagamenti della Politica Agricola Comune, interamente finanziati dalla U.E., sono delle forme di sostegno a tutela del reddito degli agricoltori, in modo da innalzare il tenore di vita della popolazione agricola, incrementare le produzioni e favorire il processo di adeguamento delle strutture agrarie, attraverso misure di carattere socio-strutturale.

Per accedere a questi benefici, l’imprenditore agricolo deve, tuttavia, dimostrare il regolare possesso di un’adeguata superficie coltivabile o destinata al pascolo.

L’esito dell’attività di polizia economico-finanziaria

L’attività di polizia economico-finanziaria eseguita dalle Fiamme Gialle di Capo d’Orlando ha portato alla scoperta di un’insidiosa truffa commessa dal responsabile di una società agricola in pregiudizio del FEAGA (Fondo Europeo Agricolo di Garanzia) che, nelle campagne dal 2012 al 2020, aveva introitato risorse comunitarie non spettanti per un importo totale di oltre 350mila euro, di cui 170mila euro oggi sottoposti a sequestro, somma corrispondente all’indebito profitto per la quale non risultano già trascorsi i termini di prescrizione ai fini penali.

Più in particolare, il titolare dell’azienda aveva indicato all’Ente pagatore – A.G.E.A. – il possesso di particelle catastali di terreni agricoli inizialmente ceduti dall’ISMEA (Istituto di Servizi per il Mercato Agricolo Alimentare) ad un suo parente, con contratto di riservato dominio. Tali poderi, in seguito, simulando un contratto di comodato, erano stati inseriti illegittimamente nella domanda unica di pagamento dall’imprenditore.

Denunciati due soggetti nel Messinese per truffa aggravata

Il rappresentante legale della società agricola è stato deferito all’Autorità giudiziaria avendo raccolto elementi indiziari configuranti responsabilità sul reato di truffa aggravata ai danni dello Stato.

Il territorio della provincia messinese, purtroppo, non è nuovo a fenomeni del genere perché sfruttato da strutturate organizzazioni criminali, anche di matrice mafiosa, che hanno intuito in anticipo le potenzialità dei flussi finanziari provenienti dalle risorse comunitarie.

Proprio per tali ragioni, Autorità giudiziaria e Guardia di Finanza continueranno a mantenere altissima la soglia di attenzione, evitando che significative risorse pubbliche diventino facile preda di imprenditori spregiudicati, in danno dei tanti imprenditori onesti operanti in tali territori.