LIPARI – La Geoterme, società che ha gestito il laghetto naturale di fanghi caldi di Vulcano, ha fatto appello al Cga di Palermo a seguito della sentenza del Tar di Catania che aveva rigettato il ricorso contro il provvedimento dell’ufficio urbanistica del Comune di Lipari con il quale si negava il permesso a costruire nell’area termale.
Continua dunque la vicenda iniziata nel luglio del 2020 a seguito del sequestro da parte della magistratura della pozza dei fanghi per i presunti abusi edilizi da parte della Geoterme che da 30 anni la gestiva.
Il divieto di accesso alla zona dei fanghi, soprattutto durante la stagione estiva, crea numerose lamentele e il malcontento dei turisti. La pozza dei fanghi è un’attrazione per i visitatori e il fatto che sia interdetta rappresenta un anche danno di immagine per la comunità dell’isola.