Festa patronale con “sacrificio” di un vitello nel Messinese, istanza al sindaco

Festa patronale con “sacrificio” di un vitello nel Messinese, istanza al sindaco

ROCCAVALDINA – Un vitello portato in processione bendato per poi essere “sacrificato” e mangiato dai cittadini in una festa patronale dedicata a San Nicola di Bari in una cittadina del Messinese, Roccavaldina.

La “Festa del Convito” è ben descritta nel sito della parrocchia: “Alla presenza della cittadinanza il giovenco viene bendato e addobbato con ornamenti. Poi, col vitello in testa, parte la processione per le vie del paese con al seguito la popolazione e la banda musicale. Finito il giro, viene portato al Palmento ex Falsetti nella via Roma e qui, dopo essere stato benedetto dal sacerdote, viene sacrificato”.



L’istanza di Oipa al sindaco e al garante

In conseguenza, l’Organizzazione internazionale protezione animali (Oipa) ha inviato un’istanza al sindaco di Roccavaldina, Salvatore Visalli, e al Garante per i diritti degli animali della Regione Sicilia, Giovanni Giacobbe Giacobbe, per conoscere i dettagli dell’evento, segnalato da più parti all’associazione: segnalazioni corredate da foto e video presenti nel web che rappresentano l’utilizzo di un vitello, legato, bendato e sollecitato con violenza.

Le parole dell’Ufficio legale dell’Oipa

Scrive l’Ufficio legale dell’Oipa: “La sensibilità per il rispetto degli animali, tutelati anche a livello costituzionale (art. 9), è in crescente aumento, comportando una partecipazione attiva della popolazione nelle decisioni istituzionali. Pertanto, premesso che Oipa Italia è totalmente contraria all’utilizzo, in qualsiasi forma di qualsiasi animale (da reddito o meno), con la presente chiediamo d’intervenire affinché l’eventuale programmazione della festa possa essere adeguata alla sensibilità dominante, mediante l’utilizzo di una statua o di un mezzo non animale, al fine di rispettare la tradizione popolare, ma in un’ottica moderna”.

In caso di diniego, l’associazione si riserva d’intervenire a tutela dell’animale nel caso venisse comunque utilizzato il vitello e si ravvisassero estremi di maltrattamento.