Detenuti in rivolta appiccano fuoco in carcere, sindacati: “Rivedere Legge Marino e gestione”

BARCELLONA POZZO DI GOTTO – Attimi di panico al carcere di Barcellona Pozzo di Gotto nel primo pomeriggio di oggi, dove alcuni detenuti dell’ottavo reparto detentivo hanno dato fuoco all’intera area. In pochissimo tempo si sono sprigionati fumi tossici.

A causa dell’incendio due agenti sarebbero stati trasferiti d’urgenza al pronto soccorso in quanto sarebbero rimasti intossicati durante l’operazione di contenimento e sicurezza. Sull’accaduto bisognerà far luce.

La Federazione Sindacale Co.S.P. ha spiegato che “da tempo richiede urgenti provvedimenti sull’intera struttura e sulla gestione del carcere da parte del Provveditore Regionale della Sicilia e dell’Amministrazione Penitenziaria Centrale del Dipartimento Romano” e poi ha sottolineato che il caso “Barcellona era stato oggetto alcuni giorni fa nell’incontro che la Delegazione COSP aveva ottenuto con il neo insediato Direttore Generale del personale e delle Risorse dott. Massimo Parisi a cui erano stati sollecitati urgente attenzione sulla sede siciliana“.

Invece, il segretario aggiunto dell’Organizzazione sindacale autonoma della Polizia Penitenziaria, Domenico Nicotra, ha dichiarato: “L’intero reparto della casa circondariale di Barcellona Pozzo di Gotto dove sono ristretti i detenuti con problematiche psichiatriche è in rivolta. Non si conoscono le cause di questa violenta forma di protesta ma per quanto è dato sapere i detenuti di un’intera sezione hanno dato fuoco ai materassi e ai suppellettili delle celle”.

La situazione è ancora critica e mentre il direttore e il comandante del reparto sono sul posto stanno arrivando rinforzi da tutti quei poliziotti penitenziari liberi dal servizio. Queste– conclude Nicotra- sono le nefaste conseguenze della Legge Marino che ha voluto la chiusura degli O.P.G. senza che si trovassero idonee e alternative soluzioni”.

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