Ancora bracconaggio nei mari siciliani: sequestrati 1.400 chili di tonno

MESSINA – Ben 1.400 chili di tonno rosso intercettati dalla guardia di finanza all’imbarcadero di Messina. Tutto posto sotto sequestro non essendo stata dimostrata la provenienza e un possibile commercio in grande stile visto dal momento in cui, come evidenziato dalla stampa, il tonno sarebbe stato in procinto di lasciare la Sicilia.
Non è la prima volta che in Sicilia si registrano ingenti sequestri di tonno rosso. Se a ciò si aggiunge il recente allarme sanitario di Palermo dovuto all’istamina del tonno mal conservato, ed il rinvenimento di numerosi tonni morti abbandonati nel fiume Eleuterio, non c’è certo da stare allegri sul rispetto della legge“. Lo ha affermato il CABS, l’associazione protezionista specializzata in antibracconaggio.
Ai Finanzieri della Stazione Navale di Messina vanno i sentiti ringraziamenti del CABS. Siamo certi – hanno aggiunto i volontari antibracconaggio – che i controlli continueranno senza dare tregua a chi sta depauperando il mare”.
Secondo il CABS la Sicilia rappresenta un punto caldo del cosiddetto bracconaggio di mare. Pesce spada, neonata di pesce e lo stesso tonno rosso, nei rispettivi periodi di cattura, sono ampiamente pescati in maniera illecita per il mercato regionale spesso con la complicità di altre marinerie come quelle calabresi.
Il CABS è un’associazione di volontari con sede a Bonn specializzata nell’antibracconaggio. È attiva in Italia con numerosi nuclei, oltre che a Malta, Francia, Germania, Spagna, Cipro e Libano.