Denise Pipitone, l’ex pm Angioni ha mentito per nascondere i suoi insuccessi

Denise Pipitone, l’ex pm Angioni ha mentito per nascondere i suoi insuccessi

MARSALA – Il giudice monocratico di Marsala ha espresso un duro giudizio nei confronti dell’ex pm Maria Angioni, condannata a un anno di carcere per false informazioni al pubblico ministero riguardo alla sua indagine sulla scomparsa di Denise Pipitone a Mazara del Vallo nel 2004. Le accuse mosse da Angioni nei confronti del commissariato di Mazara del Vallo sono state giudicate false dal giudice, il quale ha sottolineato come l’imputata abbia utilizzato le proprie conoscenze giuridiche per giustificare il proprio comportamento e come la sua condotta ostile nei confronti del commissariato abbia causato un grave danno. Il fatto che Angioni fosse un magistrato all’epoca dei fatti ha reso ancora più grave la sua condotta.

La ragazza bosniaca sottoposta al test del DNA non è Denise Pipitone

Il confronto del DNA tra una ragazza bosniaca e Denise Pipitone, la bambina scomparsal’1 settembre 2004 a Mazara del Vallo, ha dato esito negativo. La ragazza bosniaca non è quindi la ragazza scomparsa di Mazara del Vallo. I test genetici sono stati ordinati dal procuratore di Marsala Fernando Asaro e dal pm Roberto Piscitello.

La ragazza bosniaca si chiama Denisa Beganovic e gli investigatori hanno preso il suo DNA per confrontarlo con quello della bambina scomparsa del 2004. Si è appreso che la ragazza vive alla periferia di Roma ed è nata il 29 settembre 2002, una data che non corrisponde alla data di nascita di Denise Pipitone nel 2000.

Siamo stati informati ieri sera attraverso vari messaggi. Non eravamo a conoscenza di nulla. Restiamo in attesa di notizie concrete, sempre con i piedi per terra. Non possiamo permetterci dolorose illusioni“, hanno scritto Piera Maggio e Pietro Pulizzi, genitori di Denise Pipitone, la ragazza scomparsa di Mazara del Vallo. L’intervento dei genitori è arrivato dopo che è stato riferito durante il programma televisivo “Quarto grado” che la polizia aveva prelevato campioni di DNA da una ragazza bosniaca di 20 anni che potrebbe essere Denise Pipitone.

Queste fughe di informazioni colpiscono una madre e un padre in attesa al cuore. E queste cose non dovrebbero accadere“, ha detto l’avvocato Giacomo Frazzitta, in rappresentanza di Piera Maggio e Pietro Pulizzi. Durante il programma televisivo “Quarto grado” su Rete 4, è stato riferito che la polizia aveva prelevato un campione di saliva da una ragazza bosniaca di 20 anni che viveva in un campo rom nella capitale.

CASO DENISE PIPITONE: RAGAZZA BOSNICA SOTTOPOSTA ALL’ESAME DEL DNA

La giovane finita in mezzo della vicenda ha riferito che gli agenti volevano cercare Denise Pipitone e l’hanno portata in un locale dei carabinieri per prelevare il campione di saliva, chiedendole poi di rimanere in città.

Gli agenti sono stati insospettiti dalla coincidenza del nome e della data di nascita di Denisa, che risulta essere quasi due anni più giovane di Denise Pipitone. Nonostante l’importanza di questa novità investigativa, è ancora prematuro parlare di svolta nelle indagini sul caso Pipitone.

Denisa ha riferito che le è stata mostrata la foto di Pietro Pulizzi, il padre della bambina scomparsa. Una curiosa coincidenza è stata notata dagli agenti: il documento d’identità di Denisa riporta, come detto in precedenza, la data di nascita di settembre 2002, quasi due anni dopo quella di Denise Pipitone.

Denisa ha poi raccontato di essere arrivata in Italia nel 2018 e di essere cresciuta insieme alla nonna in Bosnia. Nel 2005, all’età di tre anni, sarebbe stata in Italia ma non avrebbe nessuna fotografia di quel periodo.