ITALIA – Questo argomento non sarà indirizzato alla popolazione attuale, ma tenderà a rivolgersi alle prossime generazioni, nel futuro e ignoto 3000.
Immaginate di tele-trasportarvi a quasi mille anni di distanza dall’età attuale solo per “curiosare” sulle trasformazioni della natura umana.
Per aggiungere una vena di sano realismo a quanto detto in precedenza è stata ideata Mindy, il modello 3D realizzato da Toll Free Forwarding che immagina come saremo nel 3000 e come sarà l’evoluzione del corpo umano inserendo il fattore tecnologia.
La tecnologia ha cambiato le nostre vite in positivo, ma ha anche fatto sorgere non poche paure sulle conseguenze a lungo termine che questa potrebbe avere. La fantascienza ha provato a portarla all’estremo, mentre la satira ha avuto un approccio più realista e sicuramente più pessimista dei vari Terminator che cercano di conquistare l’umanità.
Lo studio 3D, basato su ricerche scientifiche e opinioni di vari esperti, ha evidenziato come l’uso incessante del ramo tecnologico potrebbe avere ricadute sul corpo umano del futuro e sulla sua evoluzione. Possiamo affermare che, la “creatura “Mindy“, dopo averla osservata attentamente, è fatta della stessa sostanza degli incubi o quasi.
Gobbo, le mani come artigli, un collo basso e spesso, tre palpebre per occhio e anche un cervello più piccolo. Avrà dimensioni inferiori e probabilmente sarà anche meno “prestante” dal punto di vista intellettivo. L’Homo sapiens andrà incontro a una vera e propria trasformazione, di cui i soggetti di oggi sono sicuramente felici di non prenderne parte.
LA GOBBA
Uno dei primi dettagli a risaltare è la gobba, dovuta alle posture costantemente errate che vengono assunte per ore e ore ogni giorno, sia per guardare lo schermo del computer sul quale si lavora sia per consultare i social media sullo smartphone.
LA MANO AD ARTIGLIO
Più inquietante è la mano ad artiglio di Mindy, il cosiddetto “text claw”, legata al modo in cui si afferra e utilizza uno smartphone per digitare il testo. Si tratta di una condizione conosciuta come “sindrome del tunnel cubitale” e che, assieme al gomito a 90°, può innescarsi proprio a causa dell’uso intensivo del cellulare.
LE TRE PALPEBRE
Ulteriore tratto distopico di Mindy è rappresentato dalle triple palpebre, con la terza che potrebbe svilupparsi in futuro per proteggerci dal mal di testa e dall’affaticamento degli occhi scaturiti dalla costante esposizione alla luce dei dispositivi elettronici.
IL COLLO ATIPICO
Il corpo virtuale presenta anche il cosiddetto “collo tecnologico”, più corto e largo del normale. È innescato dal costante sguardo dall’alto verso il basso mentre si usa un computer o lo smartphone, che stanca e indolenzisce i muscoli del collo.
UN CERVELLO PIÙ PICCOLO
Infine, l’encefalo potrebbe diventare più piccolo di quello attuale semplicemente perché le agiatezze e le conoscenze derivate dalla tecnologia non richiedono più che il cervello debba “funzionare” per la sopravvivenza e il lavoro mnemonico.
Insomma, sembra che da questi studi tutti i cambiamenti, negativi e positivi, che coinvolgono questa radicale trasformazione siano da attribuire all’operato dei processi tecnologici in continuo progredire nel corso dell’esistenza.
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