ITALIA – Si cambia. Ancora una volta. Questa volta il Governo estende l’obbligo di Green Pass, pur annunciando che arriverà un allargamento ancora più ampio che potrebbe riguardare lavoratori pubblici e privati, con un approccio che sarà strutturato in diversi step.
Il Consiglio dei ministri ha dato il via libera al decreto legge “per fronteggiare l’emergenza da Covid-19 in ambito scolastico, della formazione superiore e socio sanitario-assistenziale assistenziale“.
Novità a scuola
Novità maggiori nel mondo della scuola. La certificazione verde, infatti, sarà obbligatoria per tutti coloro che entrino a scuola o all’università (tranne i minorenni).
“Lavoriamo tutti per evitare che si ripeta il dramma dell’autunno 2020: mai più lockdown, coprifuoco e chiusure“, sostiene Mara Carfagna.
Cosa cambia
Innanzitutto resta ferma la regola per cui il personale scolastico e gli studenti devono esibire il Green Pass ma si estende tale obbligo anche a chiunque acceda “a tutte le strutture delle istituzioni scolastiche, educative e formative e alle strutture del sistema nazionale universitario“.
Questo vuol dire che anche il genitore che entra per accompagnare il figlio dovrà essere in possesso di certificazione verde, così come qualsiasi dipendente di aziende esterne.
Eccezioni
Come ogni regola, vi sono anche delle eccezioni. Esentati dall’obbligo di Green Pass i bambini, gli alunni, gli studenti e chi frequenta sistemi regionali di formazione (tranne chi frequenta un percorso formativo degli Istituti tecnici superiori).
Naturalmente, dovranno essere in possesso di un’idonea certificazione medica. A verificare il corretto svolgimento delle operazioni di ingresso sarà il dirigente scolastico e i responsabili delle istituzioni scolastiche e universitarie.
Coinvolti anche i datori di lavoro, se l’ingresso a scuola è motivato da ragioni di servizio o di lavoro. Per i trasgressori multe da 400 a mille euro.
Novità nelle Rsa
Anche per le Rsa ci sono delle novità: dal 10 ottobre i lavoratori delle Rsa avranno l’obbligo di vaccinazione, lo stesso che vale già per medici e infermieri.
I responsabili delle strutture e i datori di lavoro dovranno effettuare i controlli. Anche in questo caso valgono le regole sull’esenzione, previa esibizione di apposita certificazione medica.