Il 2024 inizia all’insegna degli scioperi aerei. Cosa fare se il volo è in ritardo?

Il 2023 che si sta avviando alla fine è stato un anno difficilissimo per chi ha deciso di muoversi e spostarsi in aereo. Dal mese di gennaio a quello di dicembre ci sono state decine di scioperi a livello locale e nazionale e non si contano i voli cancellati e i ritardi accumulati sulle tratte europee e internazionali. Purtroppo, però, il 2024 si preannuncia sulla stessa falsariga. Le sigle sindacali hanno già indetto due giornate di fermata, a inizio e fine gennaio, e ancora si attendono notizie certe dalle compagnie low cost, anch’esse protagoniste di numerose proteste e scioperi nel corso degli ultimi mesi. Ma vediamo più nel dettaglio quali sono i giorni in cui sarà più difficile volare e come comportarsi in caso di ritardo aereo.

 

Gli scioperi fissati a gennaio 2024

 

Il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti ha già aggiornato il calendario degli scioperi di gennaio 2024. Il primo sarà il giorno lunedì 8 quando si fermerà per 24 ore il personale della società Triveneto Sicurezza operante presso gli aeroporti di Venezia e Treviso. Nella stessa giornata è stato confermato uno sciopero dei sindacati OST FIT-CISL/UGL-TA in rappresentanza del personale “Appalti” delle società CFT e REKEEP (gestione carico e scarico bagagli) operanti presso l’aeroporto di Firenze. Infine, come deciso dai sindacati OST USB, sciopereranno per un giorno anche i lavoratori delle società ADR del comparto assistenza e sicurezza operanti presso l’aeroporto di Fiumicino.

Brutte notizie negli stessi giorni anche per chi viaggia in Spagna, una delle destinazioni più gettonate, non soltanto in estate ma anche in inverno. In terra iberica i sindacati spagnoli Ugt e Comisiones Obreras hanno indetto uno sciopero del personale in terra per le giornate del 5, 6, 7 e 8 gennaio.

Il mese, infine, si concluderà con l’interruzione del servizio di 4 ore, dalle 13 alle 17 del 24 gennaio, dei lavoratori Enav a livello nazionale.

 

Cosa fare se il volo è in ritardo

 

Vista la situazione difficile non sono assolutamente da escludere i ritardi dei voli. Anche di molte ore. Che fare se capitasse anche a noi? La prima cosa da sapere è che nella maggior parte dei casi la legge garantisce il rimborso del volo ritardato come conferma AirHelp, società che si occupa proprio di rimborsi per le vittime dei disservizi del trasporto aereo.

Per chi vola in UE le tutele sono decisamente maggiori. I ritardi superiori alle 3 ore (non causati da circostanze eccezionali) danno infatti diritto a rimborsi che vanno dai 250 euro per i voli più corti fino ai 600 euro di quelli più lunghi di 3.500 km. Diversa, invece, la situazione per quanto riguarda i voli statunitensi e per quelli internazionali. Per i primi la decisione di rimborsarci o meno spetta alla compagnia, a meno che il ritardo non si sia verificato in pista. Per i secondi è garantito il risarcimento dei soli danni causati direttamente dal disservizio.

 

Se, infine, il ritardo è superiore alle 5 ore la legge europea ci garantisce anche il rimborso totale o parziale del biglietto pagato e un eventuale volo di ritorno gratuito per la destinazione di partenza.

 

Come chiedere il rimborso per il ritardo

 

Una volta compreso se abbiamo diritto o meno al rimborso per il ritardo, dobbiamo capire come far partire la pratica di risarcimento. Se siamo ancora in aeroporto è sufficiente recarsi allo sportello dell’operatore con i documenti di prenotazione e immagini o video che testimoniano il ritardo. Da qui compileremo la documentazione necessaria a chiedere la compensazione pecuniaria. In alternativa possiamo iniziare l’iter online, nel caso in cui l’operatore di volo abbia sul proprio sito un form dedicato.

La terza strada, se non abbiamo tempo o competenze, è quella di affidare la richiesta di rimborso a una delle società che si occupano di tutelare i viaggiatori. Il tutto entro un tempo massimo di 2 anni da quando si è verificato il disservizio.

 

Quali sono gli altri diritti dei passeggeri in caso di ritardo?

 

I diritti dei passeggeri vittime dei ritardi aerei non si esauriscono al rimborso totale o parziale del biglietto pagato e alla compensazione economica di cui abbiamo parlato in precedenza. Chi è costretto a rimanere in aeroporto ha anche il diritto all’assistenza, ovvero al pagamento di cibo e bevande e all’acceso alle comunicazioni (telefonate, fax, e-mail ecc.…). In più, in caso di accettazione di un volo sostitutivo che parte il giorno successivo, la vittima del disservizio ha diritto anche a una stanza in hotel gratuita e al pagamento degli spostamenti da e per l’aeroporto.

L’assistenza scatta con 2 o più ore di ritardo per i voli comunitari più corti di 1.500 km, con 3 o più ore di ritardo per quelli di lunghezza compresa tra 1.500 e 3.500 km e con 4 ore di ritardo per le tratte più lunghe di 3.500 km.

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