Disastro funivia Mottarone: disposto il fermo per 3 indiziati, tra questi anche il proprietario

Disastro funivia Mottarone: disposto il fermo per 3 indiziati, tra questi anche il proprietario

STRESA – Arrivano degli importanti aggiornamenti sull’inchiesta relativa al tragico incidente della funivia Stresa-Alpino-Mottarone, nel quale sono morte 14 persone, tra cui 2 bambini.

La procura di Verbania, che sta curando le indagini sul disastro, ha disposto il fermo di 3 persone, ovvero, Luigi Nerini, proprietario della Ferrovie del Mottarone, il direttore del servizio e il capo operativo, accusati di aver commesso omicidio colposo plurimo, disastro colposo e rimozione degli strumenti atti a prevenire gli infortuni aggravato dal disastro e lesioni gravissime.

Il fermo dei 3 presunti responsabili arriva dopo una notte di interrogatori serrati, caratterizzati da molta tensione e drammaticità. I tre, dopo lunghi colloqui, hanno “ammesso” di essere responsabili, come dichiarato dal comandante provinciale dei carabinieri di Verbania, Alberto Cicognani sui Rai Tre.

Secondo quanto raccontato, negli scorsi giorni vi erano stati malfunzionamenti nella funivia e così aveva deciso di chiamare la manutenzione che, però, non aveva risolto il problema in toto, e così hanno deciso, per evitare interruzioni del servizio, di lasciare la “forchetta” che impedisce al freno di emergenza di entrare in funzione.

Dato che sarebbe stato raccolto un quadro indiziario nei confronti dei 3 fermati, nelle prossime ore la procura di Verbania chiederà la convalida del fermo e la misura cautelare. A confermare, infatti, quanto raccontato dai presunti responsabili vi sono le analisi dei reperti. Nelle indagini, infatti, è stato appurato che la cabina presentava un sistema di emergenza manomesso.

Per gli inquirenti, sin da subito, il non aver rimosso il “forchettone”, o meglio divaricatore tra le ganasce del freno, era un gesto “materialmente consapevole” compiuto al fino di non provocare disservizi (dopo mesi di chiusura causa Covid) dal momento che la funivia presentava delle “anomali”.

Ciononostante, rimane ancora da chiarire la causa della rottura del cavo trainante, ovvero il motivo chiave che ha portato a questa tragedia.

Ricordiamo, intanto, che pare oramai chiara la dinamica del disastro. Il cavo trainante si spezza quando la cabina si trovava a circa 100 metri dalla stazione di Mottarone. In pochi secondi la cabina scivola indietro sul cavo portante, acquisendo sempre più velocità e superando i 100 chilometri orari.

Arrivata al pilone, a causa della rapida discesa, scarrucola e precipita per circa una cinquantina di metri, per poi rotolare fin quando non viene arrestata da 2 alberi. Se il freno fosse entrato in funzione, probabilmente, la cabina non sarebbe scivolata sul cavo portante.

Fonte foto: Ansa.it