La sorella di Giuseppe, il bimbo di 7 anni di Cardito (Napoli) che ucciso dal patrigno, pare abbia chiesto aiuto anche alle maestre che, però, non le avrebbero dato ascolto. L’aggiornamento del caso che accuserebbe le docenti, è stato dichiarato dalla neuropsichiatra infantile Carmelinda Falco che visitò la sorella del bimbo quando si trovava in ospedale, ai giudici della Terza Corte di Assise di Napoli.
La bambina, infatti, avrebbe raccontato degli abusi e delle violenze domestiche alle maestre e avrebbe espressamente chiesto loro aiuto, ma non sarebbe mai stata ascoltata. L’indifferenza, però, si è tramutata in violenza e in un infanticidio e a pagare il prezzo più alto è stato Giuseppe, 7 anni, picchiato a morte con un bastone dal patrigno, Toni Badre, lo scorso 27 gennaio.
Ma la bimba non si sarebbe limitata a denunciare l’indifferenza delle maestre, bensì, avrebbe fatto anche i nomi e spiegato che avrebbe lei chiesto alle docenti di chiamare le forze dell’ordine. Dopo le affermazioni della piccola, le due maestre e la dirigente dell’istituto sono state citate in giudizio e accusate di omissione di soccorso.
Adesso si attendono aggiornamenti e l’udienza del tribunale di Napoli.
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