Servizi di corrispondenza postale ancora molto utilizzati in Italia: i dati di AGCOM

Servizi di corrispondenza postale ancora molto utilizzati in Italia: i dati di AGCOM

In un’epoca fortemente digitale quale quella odierna, si potrebbe ritenere che le corrispondenze postali siano ormai in forte calo, nel mondo come anche in Italia, ma la realtà, come vedremo, è diversa.

Secondo i dati forniti da AGCOM, Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni, i volumi di corrispondenze postali in Italia sono ancora imponenti, e sebbene facciano registrare un calo su base annua, esso è tutt’altro che accentuato.

Anche le corrispondenze cartacee abbracciano il mondo digitale

Prima di entrare nel dettaglio è utile sottolineare che anche il mondo della corrispondenza postale tradizionale si evolve: oggi, infatti, è possibile far ricorso a diversi nuovi prodotti che colpiscono per la loro grande praticità, si pensi ad esempio alle spedizioni di lettere cartacee effettuabili interamente online tramite siti come www.ivisura.it.

Anche la corrispondenza cartacea, dunque, oggi può incontrare il mondo digitale e le sue comodità, senza tuttavia snaturarsi.

Le cifre dei primi tre trimestri del 2023

Come si stava accennando, AGCOM ha registrato dei volumi di corrispondenze postali tradizionali ancora molto elevati nel nostro Paese, e il report che lo conferma è la più recente edizione del suo Osservatorio sulle Comunicazioni (il n.4 del 2023) in cui si fa il punto sui trend che riguardano le tre principali categorie di strumenti di comunicazione, ovvero comunicazioni elettroniche, media e piattaforme e, appunto, servizi postali.

Gli invii di corrispondenze postali sono ammontati, nel periodo compreso tra gennaio e settembre 2023, a 1.033 milioni per quel che riguarda le corrispondenze “no SU” e a 438 milioni per le corrispondenze “SU”.

Con la sigla SU si fa riferimento, è utile ricordarlo, al Servizio Universale, che in Italia, per quel che concerne le poste, è gestito dalla società Poste Italiane; le corrispondenze non SU, dunque, riguardano operatori differenti.

Il calo su base annua è molto moderato

Rispetto al medesimo periodo dell’anno precedente si è registrato un lieve calo, quantificato complessivamente nel -7,7%: ne periodo intercorso tra gennaio e settembre del 2022, infatti, si sono registrati 1.099 invii di corrispondenze di tipo “no SU” e 496 milioni di tipo “SU”.

Considerando che oggi la grande maggioranza delle comunicazioni passano dal web, non solo per quel che riguarda i contatti informali, ma anche le comunicazioni formali e con valore legale, si pensi alle sempre più diffuse PEC, si può certamente affermare che le corrispondenze postali canoniche resistono più che bene alla sempre più viva “ondata digitale”.

Aumentano le spedizioni di pacchi, anche grazie all’e-commerce

A proposito di digitale, è interessante sottolineare come il report di AGCOM abbia evidenziato un aumento dei volumi relativi ai servizi di spedizione pacchi, che nel periodo compreso tra gennaio e settembre del 2023 hanno raggiunto quota 640 milioni per quel che riguarda gli invii nazionali (sia di tipo “SU” che “no SU”) e 100 milioni per gli invii internazionali.

Dei dati, quest’ultimi, che possono senza dubbio essere messi in relazione al commercio elettronico, che ha raggiunto livelli di diffusione ormai elevatissimi i quali continuano ad aumentare di anno in anno.