DSA, BES e disabilità: distinzioni e normative scolastiche di riferimento

DSA, BES e disabilità: distinzioni e normative scolastiche di riferimento

I dati forniti dall’ISTAT in questo Report relativo all’inclusione scolastica di alunni con disabilità (Report ISTAT) mettono in evidenza come, nell’anno 2022/23, vi sia stata una crescita del 7% degli studenti con disabilità, arrivati a 338mila. Contestualmente è migliorata anche l’offerta di insegnanti di sostegno per chi ha Disturbi Specifici dell’Apprendimento (DSA) e Bisogni Educativi Speciali (BES). Occorre però fare una distinzione tra DSA e BES, che andremo ad affrontare nei prossimi paragrafi.

L’aumento di alunni che presentano queste particolari esigenze richiede una maggiore attenzione sul fronte delle strategie che possono favorire il loro apprendimento in età scolastica.

DSA (Disturbi Specifici dell’Apprendimento)

I DSA sono disturbi del neuro sviluppo che interessano la capacità di leggere, scrivere e calcolare in modo fluente. Si parla quindi di dislessia, disgrafia, discalculia e disortografia: NON SI TRATTA DI MALATTIE, in quanto non vi è alcun danno organico, ma un differente funzionamento delle reti neuronali coinvolte appunto nei processi appena citati (scrittura, calcolo, lettura, ecc). Le persone con DSA sono dunque chiamate ad affrontare sfide quotidiane, soprattutto nel caso dell’ambito scolastico se – ad esempio – non ricevono un adeguato supporto. La mancata attenzione verso la presenza di un DSA rischia di causare disagio e frustrazione nell’alunno. Negli ultimi anni, tuttavia, c’è stata una sensibilizzazione in merito all’importanza di riservare ai DSA dei percorsi educativi personalizzati, con il coinvolgimento di insegnanti di sostegno qualificati che operino in classe e fuori.

BES (Bisogni Educativi Speciali)

Bisogni Educativi Speciali sta a indicare una varietà molto ampia di realtà differenti, in quanto vi possono essere numerose ragioni per cui un alunno può necessitare di una didattica su misura. I percorsi didattici personalizzati passano per l’applicazione di metodi specifici, oppure alternativi a quelli applicati di consueto. L’applicazione di una didattica personalizzata può essere transitoria o prolungata, questo dipende da quanto l’alunno sia collaborativo e dalla difficoltà delle sfide che dovrà affrontare. Nella varietà di queste realtà rientrano anche altre situazioni riconosciute oggi dalle normative, che sono: DES (Disturbi Evolutivi Specifici), APC (Alto Potenziale Cognitivo), alunni con difficoltà psichiche e fisiche, realtà di oggettivo svantaggio, alunni con disabilità.



Normative di riferimento per alunni con BES e DSA

La legge di riferimento che parla di personalizzazione dei piani educativi è la Legge 53 del 28 marzo 2003. Il riferimento normativo che, invece, definisce i DSA e le modalità di inclusione e integrazione degli alunni che presentano un DSA è la legge 170 del 2010. Uno step in più è stato fatto attraverso la Direttiva Ministeriale del 27 dicembre 2012, con cui sono state colmate alcune lacune della Legge 104. In particolare, sono state definite quelle categorie che necessitano di interventi mirati e personalizzati. Tra i principali interventi mirati vi sono i PDP – i Piani Didattici Personalizzati – che adattano la didattica al caso specifico.

Vi sono associazioni certificate che supportano DSA e BES attraverso delle strategie didattiche mirate come nel caso delle terapie per plusdotazione: in questo modo vengono valorizzati i punti di forza degli alunni, che possono così intraprendere un percorso formativo al pari dei loro coetanei. Infine, la Circolare Ministeriale 8 del MIUR del 2013 sottolinea la necessità di diversificare gli apprendimenti e la molteplicità dei bisogni educativi speciali con la personalizzazione della didattica e di misure compensative o dispensative.

Il ruolo cruciale degli insegnanti

Nell’integrazione degli alunni con DSA e BES nell’ambiente scolastico, la funzione degli insegnanti è fondamentale. È quindi cruciale che ogni insegnante partecipi a corsi e programmi di studio specifici, per esempio un master in metodologie didattiche per studenti con BES.

Alunni con disabilità

Nel caso di un handicap o di disabilità, la Legge di riferimento è la Legge 104 del 5 febbraio 1992. In questo caso, lo stato di handicap o disabilità viene diagnosticato e certificato dal Servizio Sanitario Nazionale, che mediante un’equipe produce i certificati che serviranno poi all’istituto scolastico per l’assegnazione di un insegnante di sostegno. Ogni anno, il gruppo operativo per l’inclusione (GLO) elaborerà il PEI – Piano Educativo Individualizzato – che favorirà l’inclusione dell’alunno, supportandolo nel corretto sviluppo delle sue potenzialità. Il GLO è un organo composto dai docenti, dai genitori o tutori dell’alunno, da un rappresentante ASL, da specialisti interni ed esterni all’istituto, dall’alunno stesso e da un rappresentante nominato dal preside.