ITALIA – Si conclude oggi il primo giro di consultazioni del premier incaricato Mario Draghi con i partiti al fine di ottenere le basi per la formazione di una nuova maggioranza parlamentare.
Nei giorni scorsi l’ex governatore della Bce aveva ascoltato le posizioni di Partito Democratico, Liberi e Uguali, Italia Viva e Forza Italia, oltre a quelle dei piccoli partiti. Nella giornata odierna è stata invece la volta di Movimento 5 Stelle e Lega.
Nel doppio colloquio con le due forze politiche, Draghi ha ottenuto l’apertura del Movimento 5 Stelle, dove da giorni si registra una spaccatura in merito il possibile sostegno. Vito Crimi, capo politico dei pentastellati, ha ribadito a Draghi “il concetto che quando e se si formerà un nuovo governo noi ci saremo sempre con lealtà“.
Disgelo anche da parte del carroccio. Il leader padano Matteo Salvini, particolarmente critico nei giorni scorsi per la nomina di Draghi come potenziale successore di Giuseppe Conte senza il ricorso alla urne, si è così espresso: “Noi non poniamo condizioni. Altri lo fanno, noi nessuna condizione né su persone né sulle idee. Il bene del paese deve superare interesse personale e partitico“.
Numeri alla mano, Mario Draghi al momento attuale sembrerebbe poter contare dell’appoggio di un’ampia maggioranza. Tra le poche forze disposte a non votare il nuovo esecutivo vi sarebbe quella di Fratelli d’Italia, con Giorgia Meloni che avrebbe già preso le distanze dal resto del centrodestra.
Immagine di repertorio
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